L’ex amministratore delegato della Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, è morto questa mattina in una clinica di Zurigo all’età di 66 anni. A renderlo noto è stato l’attuale presidente della FCA John Elkann: «È con la più profonda tristezza che EXOR abbia saputo della scomparsa di Sergio Marchionne. Sfortunatamente, ciò che temevamo si è avverato. Sergio Marchionne, uomo e amico, se n’è andato. Credo che il modo migliore per onorare la sua memoria sia costruire sull’eredità che ci ha lasciato, continuando a sviluppare i valori umani di responsabilità e apertura di cui è stato il campione più ardente ».

Già lo scorso fine settimana Marchionne era stato sostituito dai suoi ruoli di amministratore delegato della società e della Ferrari. In quell’occasione FCA aveva fatto sapere che le sue condizioni erano peggiorato in seguito a complicazioni durante un intervento chirurgico avvenuto all’ospedale di Zurigo e in una lettera molto commossa Elkann aveva salutato l’amico Marchionne cercando di rassicurare i dipendenti in merito al futuro annunciando la nomina di Mike Manley a nuovo amministratore delegato.

Sergio Marchionne era nato nel 1952 a Chieti ma la sua famiglia si era trasferita in Canada, a Toronto, quando ancora era adolescente. Parlava correntemente italiano, inglese e francese e si è laureato in filosofia alla Toronto University per poi conseguire l’MBA e il Bachelor of Commerce alla Windsor University. Ha poi conseguito nel 1983 la laurea in legge alla Osgoode Hall Law School della York University. E’ conosciuto soprattutto per il suo ruolo centrale nella trasformazione del gruppo Fiat da azienda in difficoltà a realtà di maggiore successo nel settore automobilistico. E’ stato nominato amministratore delegato nel 2004 diventando il quinto amministratore delegato della compagnia in soli due anni. Ha rilevato un’azienda carica di debiti costretto a bilanciare le richieste della politica con quelle dei sindacati dei lavoratori.

Con il supporto dei governi statunitense e canadese, il Gruppo Fiato ha stretto un’alleanza strategica con la casa automobilistica statunitense Chrysler, che era sull’orlo della bancarotta, facendola tornare in attivo nel giro di due anni. Nel 2014, le due aziende si sono fuse per diventare Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e nello stesso anno Marchionne annunciò che i 13 miliardi di dollari di debiti delle due società erano stati saldati.

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