Un referendum per autorizzare la municipalità di Miami Beach a… indebitarsi. È quanto saranno chiamati a votare fra fine ottobre e novembre i residenti della città della Florida. C’è bisogno, infatti, di circa 439 milioni di dollari per finanziare pubblica sicurezza, infrastrutture e parchi, oltre alla realizzazione di un centro congressuale da 800 stanze e alla creazione di un ufficio di ispettorato generale. Il referendum sarà diviso in tre diversi settori da finanziare: 169 milioni per parchi e spiagge, 198 milioni per infrastrutture, 72 milioni per migliorare la sicurezza pubblica. I progetti nel dettaglio sono davvero decine: dal parco acquatico a North Beach alle telecamere di videosorveglianza, passando dai lavori per la mitigazione delle inondazioni e dalla pista ciclopedonale che conduce a Key Biscayne. Il debito, se contratto, sarà poi ripagato in 30 anni ovviamente con la fiscalità generale e questo potrebbe portare ad un aumento delle tasse. Ovviamente questo ha creato già un dibattito fra i cittadini, alcuni dei quali favorevoli (fra questi l’associazione di vicinato di Mid Beach), altri molto critici sull’operazione. Di certo quello che non è mancata è stata la concertazione. Non solo, se il voto autorizzerà l’emissione di obbligazioni, la città creerà un comitato dei residenti per monitorare il programma dei lavori, che verranno tutti aggiornati on line in tempo reale. Un altro dei quesiti referendari riguarda la costruzione di un grande centro congressi con hotel annesso da 800 stanze. Un “mostro” da 185 piedi d’altezza composto da due ali che abbracciando un grande parcheggio e stanze per meeting e per fare sport. Collegato a questo progetto anche il quesito su come utilizzare i proventi della concessione dello spazio pubblico dove sorgerà il convention center: se per riduzione del traffico e degli effetti delle alluvioni o se per rimpolpare genericamente le casse della municipalità. L’ultimo quesito del referendum riguarda la creazione di un ispettorato generale che serva da “controllore” del Comune e che lavori per rendere più efficiente il governo della città. Una realtà indipendente che costerà alla città 1,1 milioni l’anno. Le prime consultazioni (il cosiddetto early voting) prenderanno il via il 22 ottobre e dureranno fino al 4 novembre ma il voto vero e proprio è previsto per il 6 di novembre.

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