La guida del Gambero Rosso ci segnala in un suo articolo un nuovo fenomeno: “Le food halls“, che possiamo definire tranquillamente dei megastore del cibo, che uniscono sia la vendita al dettaglio che la somministrazione sotto varie forme del prodotto tipico di un paese piuttosto che un altro. È previsto per il 2018 una vera e propria esplosione del fenomeno, in cantiere ci sono già altri 6 spazi come questo sparsi per la città. L’idea è venuta a Jacopo Giustiniani, un giovane imprenditore della ristorazione italiana all’estero, che ha iniziato la sua attività nel 2006 a New York. La realizzazione della struttura è stata possibile grazie anche al talento di Matthias Kiehm, che è stato business director in alcune aziende internazionali come Harrods e Four Seasons. È proprio vero, alla fine della crisi economica che ha imperversato nei Paesi occidentali per quasi 10 anni, oltre alla rinascita economica e strutturale dei Paesi trainanti (come la Florida), c’è spazio anche per il mercato del cibo. 

Proprio a Miami è il momento delle food-halls, un vero e proprio investimento finanziario e commerciale, spinto sopratutto dai social, dei veri e propri templi dove al centro c’è il cibo proposto nelle maniere più fantasiose. Occorrerà aggiungere una mappa itinerante a Miami: un percorso alla scoperta delle nuove food halls, da South Beach a Wynwood a Little Haiti, a Brickell, a Downtown ogni quartiere vanterà la sua postazione food-hall. Per adesso la più attrattiva è la Centrale interamente italiana. È stata inaugurata venerdì 16 febbraio e si candida a diventare un punto di riferimento per la popolazione locale e per i turisti di tutto il mondo. Ma perché decidere di andare in una food hall e non al ristorante in centro? Perché la popolazione sceglie in base alla capacità di offerta del locale e della differenziazione del prodotto. Per rispondere a questa domanda occorre andare a riprendere un report di Cushman & Wakefield sulle Food Halls of America del 2016:

Una varietà di pasti autentici con ingredienti di alta qualità, offerti da un premuroso mix di venditori in un grande locale. Le opzioni per la ristorazione variano dalla tovaglia bianca al cibo casual urbano di strada. I clienti possono assaggiare piatti o cibo di fama mondiale, preparati da chef, da aziende locali o possono acquistare ingredienti artigianali freschi e impreparati in un ambiente di mercato. Le Food Halls fanno parte della “foodie culture” in corso, abbracciata in particolare dai Millennials, consumatori esperti di tecnologia digitale che sono sostenitori attivi e vocali della sostenibilità “farm to table” e del movimento “slow food“. Il report spiega inoltre che il fenomeno monitorato da anni, è in crescita oltre del 700% su una base di studio iniziata nel 2010.La food hall “La Centrale” interamente italiana, ha inaugurato la sua sede venerdì 16 febbraio all’interno del Brickell City Center di Miami, il complesso urbano multiuso che comprende diverse aree tra strutture residenziali, strutture ad uso direzionale un hotel oltre ad un cinema e diverse catene di negozi. La centrale ha 14 aree suddivise tra punti ristoro, negozi, caffè e una cantina per la vendita e la degustazione del vino tutta in mattoncini a faccia vista Toscani. Inoltre ci sono micro-ristoranti e postazioni per le degustazioni ovunque, spazi per eventi culinari e aule per corsi di cucina. Il primo livello della struttura de “La Centrale” rappresenta una classica piazza italiana e offre Bar, ristoranti a la carta per colazione, pranzi, cene e brunch del fine settimana, con un’area dedicati allo street food tipico italiano. Per focalizzarsi meglio sul prodotto, il locale che funge da Caffè Pasticceria è ispirato alla Sicilia, mentre il Mercato dei prodotti in vendita al dettaglio e la zona Pasta e Pizza (con dei veri forni a legna), è ispirato ad un’altra regione, la Campania. C’è un secondo livello, in cui il mercato della carne riprende lo stile tipico delle macellerie del Chianti in Toscana. Il mercato del pesce ricorda l’Italia costiera, offrendo prodotti freschi del mare della Florida e alcuni prodotti surgelati dal Mediterraneo, in arrivo con speciali spedizioni. C’è inoltre un piccolo caseificio che offre degustazioni di mozzarella fatte a mano sul momento. 

On the third floor of La Centrale is La Riserva that serves as the premium wine vault for La Centrale The third level of La Centrale. is known as ‘an Italian wine mecca,’ offering sommelier-led wine tastings and pairings, a wine shop, a Tuscan inspired wine bar, and a tasting room, focusing mostly on Italian wines. A preview event was held at Brickell City Centre for a first look (and taste) of La Centrale’s 40,000 square-foot venue, offering 14 different Italian eateries and five bars and over 1,000 specialty retail products, spanning three levels, on Wednesday morning, Feb. 7, 2018. The grand opening for the public will be on Feb. 16.

Il vino italiano (di esportazione) la fa da padrone al terzo livello, in cui degustazioni e abbinamenti guidati da alcuni  sommelier rendono di classe l’offerta. Qui possiamo trovare l’Enoteca, il wine bar, la Bottega del Vino, la Cantina per gli eventi e l’area della Riserva, una sala con soffitti a volta e piastrelle in terracotta a tutta altezza dove si troveranno i vini esclusivi e alcune vecchie annate. Il laboratorio culinario conclude il tour della struttura, aperto allo studio e alla sperimentazione di tecniche di cucina, aperto alla partecipazione di chef dal mondo e al pubblico che ama cimentarsi. Dunque cosa aspettate a visitarla e a scriverci le vostre impressioni?? Noi lo faremo sicuramente! A presto! 

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