Guantanamo: presto solo un ricordo?

Continua il programma di ridimensionamento del carcere di Cuba

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Per loro le porte del carcere più remoto del mondo si sono aperte sabato scorso. Quindici detenuti hanno lasciato per sempre Guantanamo, imbarcati su un  Air Force C-17, direzione  Emirati Arabi Uniti, nel trasferimento più numeroso mai realizzato dall’amministrazione Obama ad oggi. Dodici dei detenuti sono yemeniti, tre afghani, con l’età compresa fra i 36 e i 66 anni, più di una dozzina trascorsi a Guantanamo. Un colpo grosso per la popolazione carceraria che è scesa, con questo rilascio, a 61 detenuti. E non è finita qui: previsto a breve il  rimpatrio di altri 20 detenuti, appena stabiliti accordi necessari da parte del Segretario della Difesa Ash Carter. Guantanamo,_Camp_X-Ray,_at_Dusk_January_2002La notizia del rilascio, diramata dal Pentagono lunedì scorso, non ha trovato consenso da tutti. Il rilascio è stato aspramente criticato dal repubblicano Ed Royce della California che ha accusato l’amministrazione Obama di mettere in tal modo a rischio la vita degli americani. “Ancora una volta, i terroristi incalliti vengono rilasciati all’estero, dove saranno una minaccia “, ha detto Royce, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera. Eppure, pare che essuno dei detenuti rilasciati sia mai stato condannato per un crimine. E che non siano mai stati una minaccia per gli Stati Uniti ne è convinto anche  David Remes, avvocato per i diritti umani che rappresenta i quattro yemeniti, tra cui l’anziano Mohamed Khursuf, di 66 anni.

“Gli Stati Uniti hanno preso 14 anni della loro vita senza motivo – ha aggiunto Remes  – Sono fiducioso che sapranno ritornare alle loro vite,mettendosi alle spalle  Guantanamo.”

800px-Guantanamo030228-N-4936C-096La corsa per la chiusura di Guantanamo ormai non conosce ostacoli: Il Dipartimento di Stato ha trasferito 55 detenuti di 13 paesi negli ultimi 11 mesi ed entro la fine del mandato è previsto il rilascio di tutti i  detenuti di guerra, il cui rimpatrio sia stato approvato. Un grande gioco di squadra che ha visto l’ importante supporto degli Emirati Arabi. Il Dipartimento di Stato ha rilasciato una dichiarazione di gratitudine verso gli Emirati Arabi Uniti per l’aiuto dato all’ amministrazione Obama, dichiarando la chiusura della prigione di Guantanamo Bay un “obiettivo comune”  con i “nostri amici e alleati”.
Lee Wolosky, recentemente nominato ambasciatore, non ha esitazioni : “Il continuo funzionamento del centro di detenzione indebolisce la nostra sicurezza nazionale drenando risorse, danneggiando i nostri rapporti con gli alleati e partner”.

Ma le porte di Guantanamo non si sono aperte solo per i detenuti: il centro di detenzione ha cominciato a mostrarsi ai giornalisti . Per ora tramite il sito….. poi, chissà….

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