La barriera che contorna le Lower Keys nel sud della Florida è sotto attacco. Si tratta di un’epidemia che colpisce le formazioni di corallo lungo la barriera, mettendone a rischio la loro stessa esistenza. I dati allarmanti di un gruppo di studiosi e biologi marini parlano di una causa misteriosa alla base di questa malattia che si sta diffondendo. Per porre rimedio, alcuni ricercatori della Florida Keys Community College lavorano fianco a fianco con agenti federali per scoprire da dove proviene l’agente patogeno che diffondendosi colpisce solo le strutture corallifere. Per arginare il fenomeno alcuni operatori stanno creando delle “vie” tagliafuoco attorno ai coralli infetti, raccolgono campioni per poi analizzarli in laboratorio e cercare una cura. Tutto questo è successo circa una settimana fa, durante un’immersione programmata per raccogliere campioni da analizzare in laboratorio, così ha affermato Erinn Muller, biologo Marino del laboratorio Mote Marine. La scoperta è avvenuta al largo di Looe Key, a sud di Big Pine in una parte del National Marine Sanctuary della Florida Keys. L’ignota epidemia che si sta diffondendo mette seriamente a rischio la zona a sud dell’intera Barriera Corallina dell’arcipelago delle Keys, considerata la terza barriera più grande al mondo. – una destinazione per immersioni subacquee rinomata per la sua diversità biologica. Questa brutta notizia si va ad aggiungere già al decadimento che ormai sta subendo da oltre due secoli, sia dal cambiamento climatico e dallo sbiancamento degli ultimi anni.

È davvero straziante per noi perché la Barriera delle Keys sta subendo numerosi attacchi dettati da molteplici fattori, per noi è importantissima preservarla e non smettere mai di studiarla“, ha detto Muller, condividendo il pensiero dei suoi colleghi. Continua proseguendo: “Non riesco a dormire la notte perché penso a cos’altro potremmo fare per combattere questa epidemia“.

Il tratto coinvolto inizia ad essere quasi ingestibile perché comprende circa 360 miglia fino al Seven Miles Bridge. Ma i dati sono allarmanti, il primo caso isolato fu trovato nel 2014 a largo di Virginia Keys diffondendosi poi in ogni direzione fino al famosissimo Ponte, la cui speranza era quella che fungesse da Barriera naturale contro la diffusione. Si ipotizza purtroppo che la causa possa essere ricondotta dalla corrente marina che abbia trasportato in infezione batteriologica che sta letteralmente facendo a pezzi il corallo. Ricercatori del Dipartimento della Protezione Ambientale della Florida, con l’aiuto dell’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica e l’Università della Florida insieme ad altre organizzazioni non profit, tra cui il Mote lavorano già da molto tempo a questo progetto. “Non è facile identificare i batteri che causano questa infezione”, affermano alcuni ricercatori del Team; “molteplici fattori, dalle correnti, all’opera dell’uomo con gli scarichi a mare, le variazioni climatiche e il surriscaldamento delle acque del Golfo e le correnti, non rendono facile ricostruire le cause scatenanti di questa infezione”. La lotta per la sopravvivenza del Corallo della Barriera delle Keys è appena iniziata. Vi terremo informati sulle novità a seguito delle indagini dei biologi marini.

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