Non la data della sua morte, il 5 aprile del 1968 viene ricordata, ma la sua nascita viene celebrata come festa nazionale: l’economia, l’industria, lo sport, la società intera degli Stati Uniti d’America celebra la nascita del pastore protestante che cambiò per sempre la condizione degli americani di colore, degli afflitti degli emarginati, diffondendo in tutto il mondo un messaggio di pace e di amore. È la figura simbolo delle lotte contro la segregazione razziale,  dell’emancipazione e la conquista dei diritti civili, la sua memoria viene ricordata sempre, ma la data della sua nascita rappresenta la nascita della speranza. 

Celebriamo Martin Luther King per essersi battuto per un’evidente verità che gli americani tengono molto cara: indipendentemente dal colore della nostra pelle o dal luogo in cui siamo nati, siamo tutti stati creati uguali da Dio”. Con queste parole, nella giornata di oggi in cui la stampa fa scoppiare lo scandalo in merito alle parole razziste sui Paesi di provenienza dei migranti, Donald Trump commemora il 15 Gennaio, il Martin Luther King (Mlk day)”.

È un provvedimento sostanzialmente rituale, a cui è chiamato a presenziare ogni Presidente americano di turno. È stata celebrata per la prima volta il 20 gennaio del 1986 in seguito a una legge firmata nel 1983 dall’allora Presidente Ronald Reagan. Da allora il terzo lunedì di gennaio non è il bluemonday ma è una festa nazionale per ricordare il pastore protestante, leader del movimento per i diritti civili, nel giorno della sua nascita. 

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