Secondo una interessante indagine del sito “therealdeal” e del worldpropertyjournal, si possono tacciare in positivo gli andamenti dei vari settori del mercato immobiliare a Miami.
Rispetto allo scorso anno, si è registrato un importante +24,6% nelle compravendite rispetto al mese di aprile dello scorso anno ci fa sapere l’Associazione degli Agenti Immobiliari di Miami. In positivo con un +40,8% e anche il volume delle vendite totali. Significative sono state le compravendite di unità abitative condominiali aumentate di 250 unità rispetto sempre al mese di aprile dello scorso anno, così come quelle di compravendite di abitazioni unifamiliari. Il trend positivo è il migliore dal 2015.
In questo periodo di riferimento è importante aver aumentato le vendite sopratutto nel range che va dai 150.000,00 ai 300.000,00 $ nelle unità abitative condominiali” ha detto George Jalil, broker immobiliare e Presidente del CDA dell’Associazione Immobiliari di Miami. Il volume delle vendite continua a spiegare, è aumentato da 1,01 Mld di dollari a quasi 1,20 Mld, passando da circa 400 Mln di dollari a quasi 600 Mln il volume di vendite delle unità condominiali, così se pur in misura minore quello delle case unifamiliari, che è passato da 600 Mln a 633 Mln. A supporto di queste affermazioni ci arrivano i dati del dipartimento del Commercio che afferma che il mercato potrebbe ulteriormente crescere se non fosse per l’inversione di tendenza sull’accesso al credito da parte delle banche che è molto più filtrato rispetto al sistema pre crisi. L’aspetto più interessante della lunga analisi sul mercato immobiliare di Miami e quello della raccolta dati, che ormai è quasi totalmente dedicata ai software di nuova generazione, che permettono agli operatori del settore di integrare gli aspetti economici finanziari, quelli architettonici paesaggistici e quelli logistici tecnici in pochissimi click. Le nuove piattaforme di Geofencing e machine- learning consentono di acquisire dati sul comportamento dei consumatori, integrando un numero enorme di variabili, si parla ormai di oltre 130.000. Dalla posizione, l’esposizione agli agenti atmosferici, il clima, le ore di luce e di buio, strutture vicine, vicinato, potenzialità commerciale, colori, forme, design, stile, capacità di sviluppo del quartiere circostante o del paesaggio.

Esempio di rendering – Foto: American Rendering

Sono solo alcuni pochi esempi delle infinite possibilità di rendering di questi applicativi nel mercato immobiliare, addirittura lo sviluppo 3D di alcuni software permette ad alcune agenzie immobiliari che si avvalgono di questi servizi, di integrare l’unità immobiliare da presentare al potenziale cliente nel quartiere circostante, considerando tutte le variabili che potrebbero verificarsi abitando in quel determinato luogo. Si sta parlando di un balzo negli investimenti tecnologici da parte degli operatori immobiliari, che è passato dai 4,2 Mld nel 2016 ai 12,6 nel 2018. È chiaro che la figura del Broker è insostituibile per instaurare quel rapporto di fiducia e serietà che da sempre contraddistingue gli operatori del settore. Occorre tuttavia una costante e continua formazione per permettere a questi di interagire sempre di più con i vari programmi e sopratutto di filtrare i dati dei vari report per fornire una relazione chiara, ed efficace alla clientela. Tutti i maggiori proprietari di marchi tecnologici rassicurano che questa dovrà essere una costante imprescindibile, proprio per giustificare la voce di spesa della consulenza immobiliare e di questi servizi digitali. L’implementazione e l’integrazione permetteranno sempre di più di “predirre” il futuro di coloro che si affacceranno per cercare la casa più adatta alle loro esigenze e ai loro stili di vita.

Quando si parla di mercato immobiliare e di Miami, il Futuro è già qui.

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