Gli Stati Uniti d’America che oggi combattono contro le forze della natura, facendo la conta dei danni dell’Uragano Harvey e Irma, ricostruendo, rimboccandosi le maniche, spalando fango e detriti, combattendo contro l’acqua, seppellendo i propri cari e confortando chi non ha più una casa, oggi stesso ricordano un altro grande dramma che solo il popolo americano sa, conosce.  L’11 settembre del 2001 il colpo al cuore è stato duro, fortissimo, violento, troppo veloce. Se adesso la rabbia degli americani è rivolta alla furia devastatrice della natura che colpisce alla cieca interi popoli, guardando agli eventi di sedici anni fa è la crudeltà dell’uomo che ad oggi non si riesce ancora a comprendere proprio perché dagli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono siamo tutt’altro che in pace lì e nel resto del mondo.

Erano le 8:46 quella mattina di settembre, quando i voli continentali America Airlines 11 e United Airlines 175 si infilarono contro le due torri del World Trade Center di Manhattan, seguiti a breve distanza da un terzo velivolo contro il Pentagono e da un quarto caduto però prima di arrivare a destinazione – presumibilmente su Washington – nella città di Shanksville, in Pennsylvania.

Un attacco al cuore degli States preparato e portato a termine con una freddezza e meticolosità e rapidità dagli uomini dell’organizzazione terroristica più grande al mondo, Al Qaeda, provocando la morte di 2997 persone.

La risposta fu immediata del Governo, iniziando una lotta senza quartiere, senza confini al terrorismo globale, partendo dall’Afganistan per arrivare in Iraq, alla Libia fino all’odierno conflitto in Sirya, passando dunque per la maggior parte del Medio Oriente. Soverchiando, stanando uno ad uno le teste della organizzazione terroristica.

 Una guerra globale, combattuta sul piano economico, militare, con attentati, bombardamenti, che ancora oggi non cessa.  Osama Bin Laden è morto, ma un nuovo ordine mondiale di uomini senza alcun scrupolo se non quello di veder bruciare il mondo è ancora operante.

NEW YORK, NY – (Photo by Mario Tama/Getty Images)

Questa mattina, sedici anni dopo, l’America torna a ricordare le vittime degli attentati con le celebrazioni a Ground Zero, la piazza del memoriale creato sulle ceneri del World Trade Center, alla presenza dei familiari, delle autorità e dei rappresentanti dei Vigili del Fuoco e della Polizia di New York. Ad aprire la cerimonia verranno letti i nomi delle vittime, con due interruzioni in concomitanza dei momenti precisi degli attacchi, a cui seguirà l’accensione dei due fasci di Luce enormi, altissimi che ormai da anni, nella ricorrenza dell’11 settembre, illuminano il Cielo di New York e dell’America a ricordare che una tragedia così, non accada mai più.

Il Presidente Trump e tutta la Casa Bianca si sono uniti in un minuto di silenzio in memoria di tutte le Vittime dell’attentato affermando che il Popolo Americano fa di tutto per non dimenticare, mai.

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