L‘impatto con la terra ferma della Florida Settentrionale, della Georgia e della Carolina del Sud avvenuto tra mercoledì e giovedì è stato devastante. L’Uragano Michael con i suoi venti, che di media superavano i 250 km/h, ha distrutto intere città come Panama City e Mexico Beach.

A causare una tale devastazione non è stato solo il vento, con raffiche che hanno toccato i 300 km/h, infatti la costa è stata letteralmente sommersa da onde anomale di diversi metri che hanno invaso considerevoli porzioni di litorale. La tempesta peggiore degli ultimi ottanta anni ha causato, stando agli ultimi aggiornamenti, 21 vittime. Alcuni sono morti nella contea di Gadsden, in Florida, mentre nella contea di Seminole, in Georgia è morto un bambino. Il numero delle vittime, purtroppo ancora provvisorio visto che le ricerche tra le macerie sono ancora in atto, è stato limitato anche grazie alle allerte meteo lanciate con largo anticipo rispetto all’arrivo dell’uragano. Già giovedì sera oltre mezzo milione di persone erano senza elettricità in Florida, Alabama e Georgia, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Ad oggi il numero è salito vertiginosamente per cui sono oltre un milione e mezzo le persone rimaste senza elettricità, con più di 520.000 case colpite dal blackout e oltre mezzo milione di sfollati. Le strade interrotte sono 1.200, praticamente quasi ogni collegamento tra i cinque stati attraversati dall’Uragano Michael, ossia Florida, Georgia, Virginia e North e South Carolina. Sale anche la stima dei danni: si parla già di 8 miliardi di dollari, ma la cifra non sarà confermata fino a che non verranno censite tutte le aree devastate.

I soccorritori stanno utilizzando cani e droni nel tentativo di trovare i dispersi. A Mexico Beach non c’è ancora una conta ufficiale perché non si ha la certezza di quanti siano i residenti fuggiti e quanti invece quelli rimasti nelle proprie abitazioni dopo l’appello del governatore Rick Scott. Il presidente Donald Trump ha annunciato la sua visita in settimana negli stati colpiti: «Le persone non hanno idea della violenza dell’uragano Michael nello stato della Georgia. Farò visita lì e in Florida la prossima settimana, stiamo lavorando duramente per ogni zona colpita, siamo con voi».

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