Addio a Tomas Milian: lutto da Roma a Miami

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Mercoledì 22 Marzo a Miami è morto Tomas Milian. L’attore, nome d’arte di Tomás Quintín Rodríguez Milián, era nato a Cuba, a L’Avana, il 3 marzo 1933.

Viveva ormai da molti anni negli Usa ma la sua fama era nata in Italia dove, nonostante avesse lavorato con autori come Lattuada, Visconti o Maselli, era diventato famoso per la sua partecipazione in film  western e polizieschi dove impersonava l’ispettore Nico Giraldi e il poco onesto quanto romanissimo Sergio Marazzi, detto Er Monnezza.

Tomas Milian è stato trovato senza vita la notte tra martedì e mercoledì nella sua abitazione di Miami. La morte è sopravvenuta a causa di un ictus. Lo racconta all’ANSA la sua amica Monica Cattaneo. ” L’ultima volta che ci siamo sentiti, circa una settimana fa, mi chiedeva di riportarlo a Roma perché aveva deciso che voleva vivere a Roma gli ultimi anni della sua vita e morire nella città che aveva visitato l’ultima volta quando era stato premiato alla Festa del cinema di Roma”. l’attore aveva espresso la volontà di essere cremato. La moglie morta nel 2012, e adesso lascia il figlio Tommaso che anche lui per lavoro da anni, vive a New York.

Ma chi era Tomas Milian?

Un ricordo dell’attore, della sua carriera cinematografica, così legata alla storia del Belpaese. In un ventennio cruciale come quello che unì gli Anni Sessanta agli Ottanta. Pur essendo cubano è riuscito come pochi attori a incarnare l’Italia degli ultimi decenni nelle sue diverse sfaccettature e sfumature. Dopo le prove d’autore come “Cuchillo” nella trilogia di western “politici” diretta da Sergio Sollima (Faccia a faccia e La resa dei conti, 1967; Corri uomo corri, 1968). E’ stato capace di coniugare magicamente genere e impegno civile, poi, sempre nell’ambito dello spaghetti western, il più duro e radicale Vamos a matar, companeros (1970), il film di Sergio Corbucci, fino a “Chaco” ne I quattro dell’apocalisse di Lucio Fulci.

Ma è proprio il poliziesco, il genere di film che regala a Milian l’affermazione e la fama definitiva. E’ riuscito a scavare impietosamente nel presente italiano degli Anni Settanta, tra stragi, strategia del terrore, complotti. Nascono così titoli come Squadra volante (1974) di Stelvio MassiMilano odia: la polizia non può sparare (1974) di Umberto LenziLa polizia accusa: il servizio segreto uccide (1975) di Sergio Martino. E poi una sequenza di autentiche perle di pellicole come Roma a mano armata (1976), Il cinico, l’infame, il violento (1977) e La banda del gobbo (1977) di Lenzi, che compongono una spietata trilogia in grado di rappresentare l’intera società in modo brutale e veritiero. Dunque una via dedicata ad un ladruncolo? Ad un uomo che, pur essendo diventato un collaboratore di giustizia, si è sempre dedicato con una certa passione alla ricettazione? Succede a Roma, in Aula Giulio Cesare, dove è già arrivata una mozione presentata da due consiglieri del Comune di Roma e della Regione Lazio con cui verrà intitolata una strada a Sergio Marazzi, alias “Er Monnezza”.

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