1946, Miami.

Ospite dei Coniugi Clarke (industriali Canadese), Winston Churchill riposa nella veranda della villa dell’amico Canadese ‘Col Frank’, in riva al mare e montato il cavalletto, armato di tela e pennello lascia libero sfogo alla sua fantasia e all’ interpretazione della realtà che lo circonda. L’ex Prime Minister of the UK, lo fa spesso nei suoi lunghi viaggi, tra un trattato da ratificare o alleanze da stringere. I suoi soggetti sono prevalentemente paesaggi, con quei colori tenui, quasi acquarelli. Paesaggi di una Miami opposta rispetto a quella del 2016 con Skyline sempre più elaborati e macchine da 300 km/h che sfrecciano lungo l’oceano. La Miami ritratta dal primo Ministro è una Miami di villeggiatura, che si distende, che esce dalla seconda Guerra Mondiale, finita da pochi mesi. Una sponda composta di alberi isolati qua e la e Ville stile Liberty. I giardini pensili che si tuffano nel riflesso della luce sulle acque tranquille della baia.

Il battitore d’asta della società Boningtons ha battuto il martelletto per 192.000 £ che è la cifra che ha sborsato un compratore inglese che ha deciso di mantenere l’anonimato, a Epping, Essex.

Un secondo dipinto, The pyramids at Giza in Egypt è stato stimato dagli esperti per 60000 £ ma all’asta non ha raggiunto ancora tale quotazione. The Miami painting invece nonostante sia quotato 2/3 circa di meno del valore dell’altra tela, è più famoso in quanto le origini del signor Churchill sono per metà Statunitensi. Definito dagli esperti come una “cracking scene” appunto.

Esiste anche una foto che lo ritrae mentre è a metà dell’opera sul dipinto, dopo averlo terminato decide di regalarlo ai coniugi Clarke che qualche anno dopo decidono di venderlo ad una audizione, ad un collezionista privato.

Chi riuscirà ad entrane in possesso, non solo si appenderà una tela di pregio dal punto di vista stilistico ma avrà in casa un pezzo di storia, ma non quella scritta sui libri, piuttosto la vera natura, l’indole e l’estro artistico di uno dei più grandi personaggi del XX secolo. Winston Churchill.

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