A passo d’uomo in macchina, il tettuccio aperto, la ressa sui marciapiedi, la musica dei locali notturni, l’impianto stereo alla massima potenza per una normalissima serata sulla Ocean Drive. Una scena tipica di South Beach, a cui l’amministrazione vuole dare un taglio netto. È una scena comune in molte città del mondo, anche in Italia, e luoghi come la Ocean Drive sono famosi per i volumi assordanti che si raggiungono nelle ore notturne, con la musica dei locali che sfida quella delle autoradio in strada e dei motori che vengono fatti cantare, ma la Contea di Miami-Dade ha deciso di porre fine a questa tradizione.

Tre settimane fa si è partiti con un’ordinanza per limitare la vendita di alcolici dopo le due del mattino in locali e club, una misura per limitare gli atti di violenza che hanno luogo in città, e ora è il momento di porre dei paletti al volume delle autoradio, un aspetto della vita notturna della Magic City che molti albergatori e residenti non hanno mai particolarmente apprezzato.

Se è vero che basta chiedere consigli su TripAdvisor per scegliere una camera d’hotel in cui evitare fastidiosi rumori notturni, per la Polizia di Miami-Dade la soluzione è quella di abbassare i volumi provenienti dalla strada, siano essi musica o motori. Se mettere un silenziatore alla marmitta di una moto non è cosa immediata e farà ottenere solo un avvertimento scritto, per chi non abbasserà immediatamente il volume dell’autoradio scatteranno le manette. E almeno una notte in cella.

Questa ordinanza segue un ciclo partito già l’anno scorso, quando ad essere colpiti erano stati i cantieri pubblici e privati, vietati dalle 6 di sera alle 10 di mattina  nelle zone residenziali e con grosse limitazioni in caso di particolari festività e ricorrenze, oltre che nel weekend; nei fatti la battaglia al rumore a Miami prosegue con alterne vicissitudini da decenni, tra leggi dello Stato che cancellano leggi della contea che aggirano leggi locali, e via dicendo.

Per capirci: una sentenza del 2012 della Corte Suprema della Florida ha sancito che intimare a un autista di abbassare il volume della sua autoradio costituisce una violazione del diritto di espressione (va detto che la legge su cui si era espressa la Corte prevedeva la confisca dell’auto, ed era partita dal ricorso di un automobilista che stava ascoltando Justin Bieber a piena potenza), mentre i proprietari dei locali nelle zone colpite dai divieti sull’alcol sottolineano come la maggioranza degli atti criminali avvenga prima delle 2 del mattino, e puntano il dito anche sulla massiccia presenza di negozi di liquori lungo la strada. Il coprifuoco sull’alcol e il silenziatore ai rumori della strada promettono di rendere più godibile l’esperienza della Ocean Drive, oggi giudicata troppo caotica e rumorosa, ma la rete si divide: c’è chi fa notare che voler quiete a Miami Beach è come pretendere una serata tranquilla sulla Strip a Las Vegas, e chi esulta perché finalmente si agisce contro chi costringe tutti gli altri ad ascoltare la propria “musica” a tutto volume. La battaglia resta quindi aperta, e questo è solo l’ennesimo colpo sparato, nella lotta tra quiete e movida.

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