E’ cronaca di questi giorni la scoperta del giro d’affari criminale che dal 2014 a oggi ha registrato più di 750 furti di apparecchi di diagnostica medica solo negli Ospedali Italiani. Il danno emergente alla sanità pubblica è ingente, ammonta infatti a milioni di Euro. La refurtiva veniva poi smistata a Miami per i mercati neri di America Latina, Africa e U.S.A.

Medici sparsi in tutto il mondo che lavorano per i cartelli della droga, per la mala vita, usano e rivendono tali strumenti sia a scopo medico umano, sia per verificare che non vi siano ovuli contenenti droga nell’intestino degli animali sfruttati nel giro della droga. Gastroscopi, colonscopi e broncoscopi sottratti ai vari sistemi sanitari degli Stati dell’Unione Europea e soprattutto Italiani. Il dato rileva che a far parte di queste bande specializzate nei furti negli istituti sanitari, siano prevalentemente persone provenienti dall’America Latina.
La pratica dei furti in ospedale, non comporta grossi rischi operativi per le bande di dimensioni ridotte, capaci di mimetizzarsi nell’ambiente professionale sanitario, con un alto tasso di interscambio con altri membri provenienti dal continente del Sud America. Durante le indagini, gli inquirenti hanno scoperto questa rete criminale internazionale basata sulla produzione di documenti falsi, nascondigli dove mettere al sicuro denaro e merce ricettata e una grande capacità logistica internazionale  di contrabbando tra un continente all’altro. La dinamica dei furti di queste sonde ottiche (molto sofisticate, prodotte dalla multinazionale giapponese Olympus) dal costo di decine di migliaia di Euro ciascuna è molto chiara: un complice si finge paziente e viene ricoverato per poi far passare un altro membro della banda come parente, trasvestirlo da Medico e avere accesso a tali strumenti che prontamente vengono conservati nelle borse del paziente occorrenti per la degenza ospedaliera, uscendo infine indisturbati dalla struttura sanitaria. Circa un anno fa, alcuni membri della banda furono  arrestati a seguito di una operazione condotta dalla Procura di Milano per dei furti avvenuti a Pasqua dello scorso anno, negli Ospedali di Sassuolo, Legano e Brescia. Totale della refurtiva, posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, ammontava a  150.000 Euro. Sui membri della banda gravava un mandato di arresto internazionale emesso dalla Magistratura Greca,  facevano parte di un’organizzazione con base in Colombia e responsabile di numerosi colpi avvenuti in Spagna, Germania, Austria, Cechia, Polonia, Francia e, ovviamente, Italia e Grecia. L’associazione secondo i colleghi Ellenici, si avvaleva di strutture d’affari e commerciali al fine di portare la refurtiva in Sud America, attraverso il centro di smistamento a Miami.A sua volta, il traffico illecito di questi strumenti elettromedicali ha destato l’attenzione dell’Agenzia dei Servizi degli Stati Uniti, iniziando ad indagare sulla centrale di raccolta e smistamento con base a Miami (Florida). La strumentazione medicale ricettata, proveniente dall’Europa, veniva destinata, tramite un mercato sommerso nelle mani di medici americani, sia di medici affiliati al narcotraffico internazionale, usando queste sonde ottiche per “esplorare” le viscere dei muli a cui vengono fatti ingoiare gli ovuli per essere trasportati da un continente all’altro. La Procura di Milano, grazie alle indagini effettuate in coordinamento con la Magistratura Greca e la CIA, ha calcolato danni per la Sanità pubblica italiana per oltre dieci milioni di Euro negli ultimi 5 anni, così per la Olympus che concede talvolta in comodato d’uso tali strumenti. La questione che emerge dalla vicenda è la fragilità del sistema Italiano che con continui tagli al bilancio per il comparto Sanità non può provvedere autonomamente a munirsi di sistemi di sorveglianza e allarme nei reparti che rimangono dunque più facilmente accessibili e dunque vulnerabili. Oltre Oceano, Miami si dimostra ancora una volta una meta strategica per i traffici illeciti internazionali, arrivando a coinvolgere la CIA al fine di stroncare la mala vita e il narco traffico.

 

Commenti Facebook

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here