Giorno del Ringraziamento: vince il tacchino!

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“ …. e oggi a tavola no Trump, no Clinton, no politica! Punto!” Quanti sms hanno contenuto queste parole, oggi? Sicuramente migliaia, da quanto emerge dai report delle interviste effettuate negli ultimi giorni. Un timore del tutto fondato, del resto. Mai vista una campagna elettorale così agguerrita, capace di dividere le persone, spaccando a metà un paese famoso per il suo spirito unitario e solidale. Famiglie divise, amici  diventati nemici, colleghi di lavoro che non si parlano più. Una campagna elettorale che nella roccia ha scolpito la parola “contro”. A questo punto, il  Giorno del Ringraziamento rischiava di diventare l’occasione per la resa dei conti, un ring su cui salire per darsene di santa ragione. Gli uccelli del malaugurio dei giornalisti hanno coniato per l’occasione il lugubre termine  “Thanksgiving familicide”, profetico di sanguinose faide familiari.

E ovviamente non hanno resistito a dispensare consigli di pseudo bon ton, con tanto di elenco di argomenti tabù, da evitare accuratamente. Pena pericolosi effetti collaterali. Ma come per i risultati elettorali, anche stavolta i risultati sono stati diversi. Fiasco completo.

L’America, dopo la pesante indigestione della campagna elettorale appena conclusa, non ce la fa   proprio a mandare giù altro veleno. No, nel Giorno del Ringraziamento proprio no. Il Giorno del Ringraziamento, baluardo dell’armonia dell’intimità domestica americana, ha retto alla violenza della politica, ha fatto muro nei confronti della ferocia serpeggiante delle parole ascoltate per troppi mesi.Niente e nessuno potrà abbattere questa forza. Il Giorno del Ringraziamento come unica bandiera sotto la quale il popolo americano ri-trova la propria identità. E le immagini che hanno intasato i social sono quelle di tavole apparecchiate, dove l’unica guerra è stata quella delle ricette e dei piatti più appetitosi. Le famiglie,i parenti, gli amici, davanti a tavole imbandite, si ritrovano, si parlano, si sorridono. Finalmente. Gli scambi di auguri ed i saluti hanno cancellato il ricordo di offese e dissapori. Oggi, Giorno del Ringraziamento, gli americani hanno lasciato Trump e Clinton fuori della porta. Solo il tacchino è stato il benvenuto.

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