Probabilmente è una giornata come le altre nella scuola elementare di Kendall, quando, in ufficio, arriva il padre di un ragazzino di 8 anni.

L’uomo, Ramon Nuiry, 53 anni, chiede al personale scolastico di poter incontrare il figlio, specificando che lo stesso porti con sé lo zaino.

Ecco che accade l’imprevedibile, la CBS Miami parla di ‘tragedia sfiorata’ , l’uomo estrae dallo zaino del bambino una pistola, che dopo le opportune verifiche viene accertato fosse carica.

La spiegazione apparentemente sembra essere molto semplice, l’uomo aveva dimenticato l’arma carica nello zaino del figlio.

Non siamo in Italia e non siamo a Napoli, dove qualche mese fa un giovane ragazzo di 17 anni è stato accoltellato a sangue freddo da un gruppo di coetanei: la sua colpa era quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato; siamo a Miami, negli Stati Uniti, dove troppo spesso si sente parlare di tragedie e armi da fuoco.

Sembra soltanto un gesto di un padre distratto, un comportamento irresponsabile e pericoloso; in realtà la questione è ben più delicata di quel che sembra.

Ramon Nuiry, dopo essersi reso conto del suo ‘sbaglio’ avrebbe cercato di rimediare, recandosi dal figlio, prendendo la pistola carica dallo zaino dello stesso e nascondendola in auto, probabilmente R. Nuiry non si era reso conto di essere stato visto dal padre di un altro bambino, presente in quel momento all’interno dell’ufficio scolastico, la persona che poco dopo lo avrebbe denunciato al personale scolastico.

L’uomo è stato arrestato e trasferito in una prigione della contea di Miami-Dade.

Quasi ogni giorno, ormai, ascoltiamo notizie di enorme violenza scaturita in luoghi che dovrebbero rappresentare ‘protezione’ per i giovani, quegli stessi luoghi in cui i bambini e i ragazzi dovrebbero crescere destreggiandosi tra le più comuni difficoltà legate alla crescita e al cambiamento.

La notizia lascia scossi perché, se alcuni luoghi dovrebbero rappresentare una sicurezza in chi vi trascorre all’interno gran parte del proprio tempo, la famiglia è la prima agenzia formativa. Otto anni sono pochi per comprendere un ‘errore’ di questa portata, sono pochi per ritrovarsi nello zainetto una pistola carica e ancor meno per poter maneggiare la stessa senza fare danni.

Un genitore, in una splendida teoria, dovrebbe rappresentare, per il proprio bambino o per la propria bambina, un esempio da seguire.

Un genitore dovrebbe essere colui che guida, in questo mondo complesso e a volte decisamente ingiusto e incontrollabile.

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