Gli Stati Uniti sono i primi estimatori e consumatori dei prodotti Belli e ben fatti italiani (BBF), denominazione che indica il Made in Italy di livello medio-alto, che rappresenta da sempre uno dei settori più floridi quando si tratta di export. Tra questi prodotti che uniscono estetica e funzionalità, tecnica e bellezza, un posto di spicco lo ha la nautica. Dai dati elaborati per l’ultimo rapporto EDV emerge che le importazioni BBF dall’Italia raggiungeranno nel 2022 circa 13 miliardi di euro.

Gli USA rappresentano ad oggi il primo mercato di esportazione delle aziende italiane e il principale mercato mondiale per numero di diportisti e di imbarcazioni prodotte; per giro di affari generato dal settore, il Made in Italy guida la classifica mondiale dei superyacht.

Come oramai lo è da anni, il Globl Order Book della rivista Show Boats International conferma ai primi  posti della top dei produttori mondiali (dopo il Gruppo Brunswich e il Gruppo Beneteau), 3 cantieri italiani:

–  al primo posto c’è il gruppo italiano Azimut-Benetti, valore 700 milioni di euro con ben 65 progetti e saldamente guidato dal suo fondatore Paolo Vitelli.

 

 

 

– Dietro si posiziona il gruppo Ferretti, valore 562 milioni di euro con 71 barche sopra i 24 metri vendute e in produzione, che proiettano il gruppo ai vertici anche in questa categoria con un portafoglio unico di marchi prestigiosi ed esclusivi: Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi Craft, CRN e Custom Line. Il gruppo è guidato dal Presidente Tan Xuguang, e dall’Amministratore Delegato Avvocato Alberto Galassi .

 

– Al terzo posto della classifica mondiale c’è Sanlorenzo, valore 314 milioni di euro, la realtà in mano a Massimo Perotti con ben 64 progetti.

Nei primi venti ritroviamo anche: Overmarine, The Italian Sea Group, Baglietto-CCN e Fipa Group.  

Principali destinazioni della nautica italiana sono la Florida e New York, dove l’Italia si aggiudica le quote più ampie rispettivamente del 33,5% e del 55,6%.

Ed è proprio in un triangolo d’oro tra Miami, Fort Lauderdale e Palm Beach dove sono presenti tutti gli uffici di rappresentanza delle brand italiane e dove si svolgono i 3 maggiori boat shows della stagione nautica Americana.

Secondo il Centro studi di Confindustria e Prometeia negli Usa, l’Italia si aggiudica la fetta di mercato più ampia con il 23,3% davanti a Canada, Francia e Messico, conquistando in otto anni il ruolo di leader.

Con oltre 50mila euro di PIL pro-capite, ma soprattutto con circa 37mila euro di reddito disponibile per consumatore, gli Stati Uniti sono il mercato mondiale con il maggiore potere d’acquisto.

E’ un fatto appurato che gli americani amino le cose belle provenienti dall’Italia e da tutti i settori. Ma la nautica ha un fascino particolare, unica ad unire maestranze antiche e tecnologie moderne, design futuristico e fascino antico.

Ma le imbarcazioni italiane svolgono anche un importante ruolo di coadiuvatori perché veicolano al proprio interno altri prodotti BBF e quindi sono vere e proprie vetrine mobili per esportare la dolce vita: dall’elettronica alla meccanica, dall’arredamento e accessori al design, la nautica italiana ha decisamente una marcia in più come “pacchetto”, una vera e propria matriosca che racchiude all’interno altre eccellenze tricolori.

Se qualcuno pensasse che le barche sono tutte uguali e che la loro differenza consistesse solo nella stazza, lunghezza, larghezza o “design”, dovra’ prendere atto del fatto che attraversando l’oceano le esigenze e i modi di concepire la vita e il “navigare” sono completamente diversi da quelli ai quali siamo abituati in Europa.

Negli Stati Uniti, lo stile di vita radicato e la mentalità corrente hanno portato ad un drastico cambiamento nell’uso della barca ed il conseguente suo design; se non si fa un attento discorso sullo stile di vita di questo grande Paese, difficilmente si troveranno differenze sostanziali tra il design europeo e quello americano, continente che  abbraccia paesi diametralmente diversi, dalle regioni artiche dell’Alaska, all’esotico west pacifico delle Hawai, all’enclave fashion-cubana di Miami.

E’ facile intuire quindi che è quasi impossibile elencare  tutti i tipi di design presenti in questo vasto territorio che deve rispondere ad una pluralità di esigenze; è invece possibile inquadrare alcune differenze di base che rendono la flessibilità e inventiva del design italiano cosi richiesto. Parola chiave infatti è lo stile camaleontico per rispondere ad esigenze culturali diametralmente opposte.

Le nostre barche non sono solo capolavori di una bellezza senza tempo, ma sono in grado di rivolgersi ad un pubblico multiculturale proveniente da ogni parte del mondo e che sceglie le acque della Florida e Caraibi come principale meta.

Light motive della nautica americana è il fatto che negli States la barca non viene sfruttata per dormirci o per medie/lunghe crociere: noi siamo abituati a vivere il mare, organizzare le nostre vacanze e scegliere i nostri itinerari in base anche agli ormeggi disponibili, alle facilities in porto e nei dintorni. Destinazioni e rotte sono studiate nei dettagli per farci godere delle gioie del mare e della navigazione. Negli States invece, la barca è vista solo come mezzo elitario di spostamento, per raggiungere una meta con mezza giornata di navigazione oppure per condividere con amici feste e party.

Questo influenza notevolmente il design: tutto il layout interno è infatti studiato per agevolare i rapporti  sociali non per trascorrere notti in rada. Le dimensioni stesse degli arredamenti sono incrementate di almeno un 20% sulle nostre lunghezze standard – i classici 650mm per una seduta diventano 800mm. Il risultato è immediato: poche cabine, grandi dinette o saloni e attrezzatissime cucine e bar. Anche la meccanica – come generatori e aria condizionata – deve rispondere a standards più elevati in una barca targata USA, anche a partire dai piccoli cabinati o sport-fish boats. Tutto è potenziato, “the bigger the better” !

Ecco perché una barca con passaporto americano difficilmente sara’ vendibile in Europa mentre il mercato nostrano avrà sempre una vasta gamma di estimatori oltreoceano, nonostante i prezzi di importazione.

Alla conquista del West sembra essere il grido di battaglia dei maggiori produttori di nautica da diporto che, grazie ai pionieri come Riva (barca favorita da Grace Kelly e JFK già negli anni ’60) o Azimut, ha conquistato dopo anni di duro lavoro e umiltà, il cuore degli americani.

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Elisabetta Pianta, dopo aver compiuto gli studi di architettura, ha conseguito il diploma di master in architettura navale al Politecnico di Milano e ha dedicato la sua carriera alla passione per le barche e per il mondo nautico lavorando - prima in Italia e poi negli Stati Uniti – per i piu’ importanti yacht designers e cantieri navali, e insegnando progettazione navale presso la prestigiosa FIU, Florida International University. Gli studi per l’antica disciplina dello Feng Shui hanno permesso ad Elisabetta Pianta uno stile di progettazione unico, che unisce la classe e l'eleganza del made in Italy all’armonia e all’equilibrio dell’antica disciplina orientale. Per molti anni,Elisabetta Pianta è stata corrispondente dagli Stati Uniti per 'Barche',di Franco Michienz, rivista specializzata del settore nautico, e collabora tutt'ora per altre testate giornalistiche del settore. Con Studio 28 Luxury Design, compagnia che ha fondato 10 anni fa, offre lavori di progettazione navale e residenziale ad importanti clienti americani ed internazionali ed e’ coinvolta attivamente in molti gruppi istituzionali di Miami, dove risiede da 15 anni con la sua famiglia. Elisabetta ha anche successivamente approfondito i suoi studi per l’antica disciplina dello Feng Shui attribuendole uno stile di progettazione unico, riuscendo ad unire la classe ed eleganza del Made in Italy con l’armonia e l’equilibrio dell’antica disciplina orientale. Elisabetta ha anche scritto come corrispondente dagli Stati Uniti per una rivista specializzata di settore nautico per molti anni, Barche di Franco Michienzi, e lavora tutt’ora come consulente per altre testate. Con la compagnia che ha fondato 10 anni fa – Studio 28 Luxury Design – offre lavori di progettazione navale e residenziale ad importanti clienti americani ed internazionali ed e’ coinvolta attivamente in molti gruppi istituzionali di Miami, Florida dove risiede da 15 anni con la sua famiglia.

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