A seguito del passaggio di Maria, la diga di Guajataca ha ceduto e le due cittadine più vicine, Isabela e Quebradillas, sono state inondate. La pericolosità delle inondazioni ha costretto i due centri abitati a predisporre una tempestiva evacuazione. A Isabela, che conta 45 mila persone, si trova a 15 km a nord-ovest dalla diga, mentre Quebradillas, circa 26 mila anime, si trova a 8 km a nord. 

Già nelle ore precedenti era stato lanciato l’allarme sulla diga nella parte occidentale del Paese. L’allerta, diffusa dal servizio meteo nazionale, aveva fatto scattare l’evacuazione con gli autobus al fine di garantire l’incolumità del maggior numero di persone.

Il cedimento è conseguenza delle piogge torrenziali abbattutesi sull’isola a causa dell’uragano Maria, che ha causato almeno 12 morti.  La diga di Guajataca, definita di estrema pericolosità a causa delle ripercussioni che avrà anche con inondazioni a valle, era stata costruita nel 1929 con lo scopo di creare l’omonimo lago artificiale. Il lago ha una superficie di 63 km quadrati e ha una capacità di 42,3 milioni di litri d’acqua. Sia diga che lago si trovano ad un’altezza di poco più di 200 metri rispetto al livello del mare. Il contenimento della stessa era formato da un muraglione di terra rinforzato, alto 37 metri.

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