Sono passati ormai più di tre anni da quando I.S., noto gioielliere di Arzergrande, in provincia di Padova, è andato a Miami e non è più tornato. A quanto pare su di lui gravava, infatti, un mandato di arresto internazionale per ragioni di custodia cautelare emesso dal Giudice nel febbraio 2015 a seguito di un blitz della guardia di finanza che lo ha costretto a non rientrare in Italia per il rischio di finire in carcere.
Così come riportato dal Gazzettino di Padova, il gioielliere, oltre a commerciare sui preziosi, negli anni è diventato un immobiliarista tra l’Italia e la Florida, motivo per cui il PM aveva richiesto un mandato di arresto e di custodia cautelare in carcere per l’accusa di associazione a delinquere, riciclaggio di capitali con l’aggravante della trans nazionalità. Al centro dell’accusa ci sarebbero investimenti immobiliari da milioni di dollari nella città di Miami. Da venerdì u.s. sempre secondo il Gazzettino di Padova l’uomo d’affari è tornato in libertà: infatti il suo avvocato difensore è riuscito a presentare, dopo innumerevoli volte, l’istanza di rilascio dalla misura cautelare che ha trovato accoglimento presso il gip Cristina Cavaggion. Di conseguenza, venendo meno le motivazioni per la custodia cautelare e il mandato di arresto, è decaduto anche il decreto di latitanza che ormai gravava sulle spalle del gioielliere da più di tre anni. Difatto in udienza, il pubblico ministero Benedetto Roberti aveva espresso parere contrario al decadimento di tale provvedimento. Già qualche settimana fa, il gioielliere Padovano, aveva ricevuto l’avviso di conclusione dell’inchiesta. Adesso dovrà subire un regolare processo con l’accusa di essere a capo di un’organizzazione, insieme ad altre 11 persone, volta al reinvestimento e riciclaggio di proventi illeciti. La conseguenza, oltre ai capi di accusa sopra citati, è quella di rischiare di finire sotto processo assieme ad altri due investitori, per evasione fiscale. Dopo l’accoglienza dell’istanza di rilascio dalla custodia cautelare, lo stesso gioielliere ha espresso tramite il suo avvocato, l’intenzione di fare rientro in patria in tempi brevi.
