Dopo circa un mese dal passaggio dell’uragano Irma , riapre l’area Flamingo, l’avamposto più a sud dell’intero Parco Nazionale delle Everglades, con una riduzione delle strutture accessibili e visitabili per il momento, così come spiegato in una nota delle autorità del parco. Nella nota si prosegue descrivendo orari e zone accessibili del Parco Nazionale al pubblico, consentendo ai visitatori di percorrere nuovamente la Main Park Road fino al Flamingo a partire dalle 7 a.m. del sabato tenendo però chiusi, perché ancora in ristrutturazione, il centro visitatori, il deposito e i bagni. Le gite in barca nella baia per adesso non saranno ripristinate e l’area chiuderà quotidianamente alle 7 p.m. La buona notizia proviene dal Big National Cypress Preserve, che ha riaperto il suo centro visitatori al pubblico lungo sentiero Tamiami con la possibilità nuovamente di accedere ai tre campeggi da venerdì. Le autorità del parco hanno anche istituito una collaborazione con il pubblico, in special modo con il National Marine Sanctuary delle Florida Keys, chiedendo ad ogni singolo visitatore di poterli aiutare nella valutazione dei danni al parco subacqueo.

 Le informazioni così raccolte saranno poi inviate ai laboratori della Mote Marine che, attraverso questo tipo di rivelazione capillare e diffusa, potranno monitorare e prevenire i pericoli ambientali a cui va incontro la fauna e la flora delle Isole Keys. L’area adibita al parcheggio era stata chiusa per prevenzione dal 6 settembre in tutto il Parco Nazionale, per evitare che i forti venti dell’uragano Irma potessero danneggiare su più fronti, dal mare e dalla terraferma. Da questa settimana vengono riaperte alcune entrate per i visitatori, e solo adesso è stato possibile riaprire l’area del Flamingo che nonostante tutte le accortezze del caso è stato colpito fortemente dai venti forti dell’uragano e dalle ondate di marea rimanendo chiuso fino a pochi giorni fa. Le autorità rendono noto che la tempesta in alcuni tratti ha allargato la spiaggia lungo la costa nord-occidentale, da capo Sable, soffiando raffiche di sabbia che hanno colpito una una parte della parete di Fort Jefferson, di circa 60 metri di altezza. Il centro visitatori dell’area Flamingo che era già sottoposto a manutenzione ordinaria è stato fortemente danneggiato insieme alla baia circostante.

Il direttore generale del Parco, Tamara Whittington assieme al suo gruppo di collaboratori hanno consigliato a coloro che decidono di imbarcarsi nell’area di usare estrema cautela in quanto alcuni strumenti di navigazione, come i marcatori dei canali sono scomparsi a causa della marea e i venti della tempesta possono averli sparsi ovunque. Altra indicazione riguarda i visitatori del Big Cypress, concernente la possibilità di un ristagno d’acqua nella Baia oltre i limiti e di alcuni detriti ed alberi abbattuti in tutta la zona. In totale si parla di circa 1,5 milioni di acri dell’intera area tra cui la Shark Valley e tutta l’area costiera del Golfo, che rimarranno ancora chiusi. Un mese dopo, instancabili, le guardie del parco continuano a ripulire le aree del Parco, svuotando i sentieri e svolgendo la manutenzione straordinaria di potatura e di messa in sicurezza degli alberi, ripulendo le strade principali. L’agenzia che gestisce la pulizia delle acque ha ripristinato gli impianti di trattamento delle acque reflue evitando il diffondersi di germi e batteri che causerebbero ingenti danni alla popolazione di specie animali, marine e terrestri che vivono all’interno del Parco.

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