Si sono consegnati alla polizia di Miami Beach accompagnati da un avvocato i quattro ragazzi accusati di aver assalito e picchiato due ragazzi gay e un’altra persona che era intervenuta per proteggerli domenica sera al termine del Gay Pride che si è tenuto lungo Ocean Drive. Lunedì la polizia aveva diffuso le immagini dei video di sorveglianza chiedendo aiuto alle persone per riconoscere i sospettati. Uno di loro indossava una maglietta della Florida International University e per questo la scuola ieri ha invitato tutti gli studenti a collaborare perché «Le presunte azioni di questi individui non rappresentano i valori della FIU». I quattro che si sono arresi sono Juan C. Lopez e Luis M. Alonso, entrambi ventenni, e i due ventunenni Adonis Diaz e Pablo Reinaldo Romo. Su di loro grava la possibile accusa di crimine di odio anche su una decisione definitiva sull’opportunità di adottare sanzioni più severe sarà presa dall’ufficio del procuratore di stato di Miami-Dade. Domenica era l’ultimo giorno della settimana di celebrazione del decimo anniversario del Gay Pride e l’evento ha attirato migliaia di persone a Miami Beach per una parata, uno spettacolo pirotecnico e il concerto di Taylor Dayne. Alle 19.40 Rene Chalarca e Dimitri Lugonov si trovavano in fila davanti a un bagno pubblico al Lumus Park e si sono scambiati un abbraccio. Si sono sentiti rivolgere un’offesa in spagnolo contro i gay e poi sono stati colpiti più volte. «Sono caduto a terra e qualcuno ha iniziato a picchiarmi, non sono nemmeno riuscito a vedere le facce», ha detto Logunov. Poi Chalarca ha provato a fermarlo ma anche lui è stato colpito. Una terza persona, Helmut Estrada, ha cercato di intervenire in loro soccorso ma è stata spinta a terra rimediando un taglio alla nuca. Chalarca e Lugonov avevano ferite e lividi sui volti che sono stati medicati dai paramedici direttamente sul posto. Estrada invece è stato portato al Mount Sinai Medical Center per essere curato.

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