Questa notte un terremoto di grado 7.6 sulla scala Richter ha colpito i Caraibi nel braccio di mare tra l’Honduras e le isole Cayman.

I danni riportati sino ad ora sono stati di scarsa entità, ma la tensione è rimasta alta per alcune ore, per un allerta tsunami per le coste di Porto Rico, Isole Vergini statunitensi e britanniche, Cuba, Jamaica, Centro-America e Messico, in preparazione a un’onda anomala alta fino ad un metro, che fortunatamente non ha avuto luogo.

La scossa ha avuto luogo alle 10:52 PM (ora di Miami, 9:52 PM ora locale), si è avvertita in buona parte del Centro America, facendo tremare vetri e case nella capitale honduregna Tegucigalpa, a 500 km di distanza dall’epicentro.

In tutto l’Honduras la popolazione è uscita in in seguito a tre forti scosse consecutive, mentre la costa settentrionale del Paese, più vicina al terremoto, è scarsamente popolata e occupata in prevalenza da riserve naturali, i danni sono stati di conseguenza minimi e non si riportano vittime né feriti.

Allerta anche in Belize, dove il governo ha avvertito gli abitanti delle coste e delle isole di prepararsi a un rischio tsunami, allarme fortunatamente rientrato dopo poche ore.

Sulla costa messicana del Mar dei Caraibi, nello Stato di Quintana Roo, si sono avvertite distintamente tre scosse, non di lunga durata ma molto violente, “simili al passaggio di un bulldozer” a detta di numerosi testimoni.

Si tratta della scossa di terremoto più forte mai registrata nel Mar dei Caraibi, 0.6 gradi più forte del terremoto che ha devastato Haiti, con epicentro a soli 10 km di profondità, i cui effetti sulla terraferma sarebbero stati amplificati con risultati catastrofici.

Le uniche zone dell’Honduras in cui si sono registrati danni, prevalentemente crepe in muri e intonaci, sono le province di Colon, Atlantida e Olancho, oltre alla costa settentrionale.

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