Obama è stato chiaro: l’Unione Europea e la Gran bretagna restano partner indisensabili per gli Usa. Il presidente è convinto che la “speciale” la relazione con il Regno Unito sia “durevole” così come la sua appartenenza alla Nato “continua ad essere una pietra angolare della politica estera, di quella economica e di sicurezza” degli Stati Uniti. Hillary Clinton guarda avanti, e si preoccupa dei possibili risvolti futuri. “L’esito del referendum mette in evidenza ancor più la necessità di una leadreship salda, stabile e di esperienza alla Casa Bianca per proteggere il portafoglio e i mezzi di sostentamento degli americani”. Certo è che il quadro che si presenta non è dei migliori: la sterlina cola a picco, superata perfino dalla moneta dello Zimbawe e il gorvernatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, avrà il suo bel daffare per garantire la stabilità finanziaria e monetaria promessa al popolo britannico. Ma siamo sicuri che solo gli inglesi passeranno notti in bianco? In realtà in finanza c’è sempre il rischio dell’effetto farfalla: un battito d’ali in un paese può scatenare reazioni a catena in tutto il mondo. E allora le notti in bianco non le passeranno solo gli inglesi.

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