MIAMI – Cinque mesi dopo la tragedia della Florida International University, costata la vita a sei persone, anche l’Italia viene ferita al cuore dal dolore per il crollo del Ponte Morandi nel pieno centro di Genova. Un crollo di dimensioni catastrofiche per un ponte che dagli anni ’60 era diventato uno dei simboli di una città che si estende in larghezza per chilometri e chilometri, affacciata sul mare, schiacciata dalle montagne e suddivisa per vallate per i tanti fiumi che l’attraversano. Sono due tragedie simili ma anche profondamente diverse, che con un’oscura coincidenza si collegano anche con la passerella pedonale crollata ieri a Vigo, in Spagna, e che ha per fortuna non ha fatto morti ma vede oltre 300 feriti tra le persone che stavano assistendo a un festival musicale. A Miami era il 15 marzo quando un ponte pedonale lungo 50 metri e largo 10, che era stato appena costruito all’interno del campus, è crollato di schianto travolgendo le automobili sottostanti che erano rimaste ferme al semaforo. Un’opera iniziata nel 2017 la cui apertura era prevista nel 2019. A Genova purtroppo il bilancio è ancora più tragico – il conto parziale parla di 31 morti – e va a toccare un’infrastruttura iconica della città, che tutti hanno attraversato più volte nella vita per andare da Levante a Ponente. E poi ancora le case sottostanti con oltre 400 sfollati. In Italia è il quinto ponte che crolla negli ultimi cinque anni. Nel 2017 a Fossano due carabinieri si salvarono per miracolo. Nel 2016 ad Annone Brianza ne cadde uno sulla superstrada. Nel 2015 quello sulla Palermo-Agrigento inaugurato appena sei giorni prima, nel 2015 accanto alla sede Rai a Saxa Rubra e il Ponte Lungo a Ceto. Ognuno con le sue dinamiche e le sue ripercussioni. Ognuno con una storia a sé, partendo dall’Italia per arrivare a Miami e poi a Vigo e a Genova. Scenari e cause differenti gli uni dagli altri: dagli errori di progettazione ai cedimenti strutturali. E poi il risparmio nei materiali di costruzione o il sovraccarico. I punti di contatto sono pochi, proprio come accade per i ponti. L’unico reale è il sacrificio di vite umane per questi errori. Persone innocenti che stavano andando al lavoro o tornando a casa, magari a divertirsi con gli amici o stavano vivendo un momento di felicità in famiglia. Una lunga serie di vite spezzate per errori di altre persone.

Non ci sono persone della Florida coinvolte nell’incidente di Genova, per il momento pare che l’unica vittima straniera sia cilena. Per noi della redazione di Buongiorno Miami questa cosa non fa alcuna differenza. Siamo vicini con il cuore a tutti i familiari delle vittime. E per quello che potremo fare lavoreremo sempre per garantire che fatti del genere non si verifichino mai più.

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