Purtroppo non è solo un gioco di parole: l’amministrazione Trump, attraverso l’agenzia di controllo sull’ambiente (EPA) ha deciso di interrompere i controlli negli USA sull’uso dell’amianto nell’edilizia e nell’industria, dopo che è stato fortemente limitato nel 1973 con il Clear Air Act del Presidente Nixon e definitivamente bannato dopo nel 1989 con George H.W. Bush e così nel resto del mondo. Si tratta di una svolta epocale che rischia di compromettere nuovamente l’ambiente e la salute dei cittadini che possono entrarvi in contatto. Gli effetti disastrosi, purtroppo si son visti nei decenni passati con il largo utilizzo nel settore produttivo dei materiali per l’edilizia in cui i lavoratori si ammalavano di Asbestosi (basti pensare che fino al 1989 erano 40 mila i morti riconducibili a carcinomi polmonari derivanti dall’inalazione delle polveri sottili che provoca la lavorazione dell’amianto). In Italia per fare un paragone, continuano a morire le persone che all’epoca entrarono in contatto con l’amianto. Ultima vittima una signora di Agrigento a fine luglio, impiegata in una azienda che produceva coperture di canne fumarie, serbatoi e coperchi a base di amianto. È morta per una forma aggravata di Asbestosi pleuro polmonare ed è la 150esima dipendente dell’azienda, a morire per la stessa malattia oltre al suo marito.

Nota curiosa è il ringraziamento che la ditta russa Uralasbest, che esporta materiale a base di amianto per l’industria chimica nel mondo, di proprietà di un magnate russo vicino al Presidente Vladimir Putin, ha deciso di apportare sui suoi prodotti con un marchio che riporta la faccia di Trump e la frase “Approvato da Donald Trump, 45º Presidente degli Stati Uniti d’America”.

La scelleratezza di alcuni gesti politici, talvolta si notano negli anni, nei decenni successivi. Speriamo in una forte revisione di questa decisione

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