Le strade di Miami sono ideali per testare i nuovi sistemi di guida autonoma? È ciò che pensa la Ford, che ha scelto la Magic City come terreno di prova per le proprie ricerche nelle auto che si guidano da sole. Dalla scorsa settimana sono due le tipologie di auto già in circolazione in città: un mezzo sperimentale blu e bianco, attrezzato per la raccolta dati con tecnologia Argo, una start-up finanziata da Ford; e macchine a guida autonoma per le consegne a domicilio in collaborazione con Domino’s Pizza, che Ford ha già schierato da tempo ad Ann Arbor, nel Michigan.

Il progetto della Ford è di far circolare in città migliaia di mezzi autonomi il prima possibile, ma per ora non c’è alcuna informazione su quante siano le Argo bianco-blu che stanno effettivamente percorrendo le strade di North Beach e dintorni, mentre di auto-Domino’s si sa che solo una è attiva al momento, momentaneamente affiancata da un guidatore umano mentre la Ford valuta le problematiche di un’interazione tra i clienti e un veicolo automatico per le consegne a domicilio. La promessa delle auto che si guidano da sole è di strade più sicure e consegne più efficienti, con auto-robot in servizio anche in stile Uber, per soddisfare anche una fetta di mercato sempre più in crescita, in particolare tra le nuove generazioni, che non desidera possedere un’auto, ma solo muoversi in maniera più efficace e sicura. Miami è al centro dei progetti della Ford anche sul lungo periodo, sarà infatti proprio la Magic City a fare da base per la messa in opera di un sistema operativo per il trasporto pubblico in collaborazione con Ford, Lyft, Domino’s Pizza, Postmates, e anche numerose piccole e medie imprese, che sarà parte integrante del  TMC – Transport Mobility Cloud, sviluppato da Qualcomm, un modo per connettere tra loro auto e città, per far dialogare i mezzi con le smart city, permettendo a chi è a bordo di lavorare e mettersi in contatto senza problemi durante lo spostamento.

Ma cosa c’è di così eccitante, in un’auto che si guida da sola, immersa in un cloud cittadino? Immaginate una città smart, in cui il livello di polveri sottili o altri sostanze inquinanti supera la soglia di allerta in una zona, e in cui il cloud cittadino reagisce impostando le auto su una guida a emissioni più basse o da benzina a elettrica, che sceglie vie alternative per evitare punti congestionati, o in cui si può organizzare il viaggio in modo da ritirare la spesa lungo la strada di casa senza costringerci a lunghe soste. L’ambizione è quella di avere auto che dialogano con i semafori e con i dispositivi di ciclisti e pedoni, tramite la tecnologia V2X – Vehicle To Everything prodotta da Qualcomm, che la Ford conta di installare di serie su tutti i propri mezzi già dal 2019.

La storica casa automobilistica americana vuole imporsi sul mercato delle macchine a guida autonoma dopo un inizio a rilento e un po’ in sordina, dovuto soprattutto all’aggressività con cui i suoi competitor, Google su tutti, hanno dominato il campo fino a questo momento. Ora ha sbloccato finanziamenti per oltre un miliardo di dollari nel settore, e promettendo investimenti per 22 miliardi a partire dal 2022, nella speranza di attrarre più aziende possibile nel proprio sistema automobilistico, in una gara pionieristica che vede la Ford, General Motors e Toyota darsi battaglia su numerosi fronti della guida autonoma, dalle consegne a domicilio ai taxi, dall’intrattenimento al trasporto merci. Ma in tutto questo, perché proprio Miami? Per il suo alternare zone densamente abitate a sobborghi residenziali ampi e spaziosi, e perché Miami è la 10° città al mondo per congestione del traffico e la 5° negli USA, con un automobilista che trascorre di media 64 ore l’anno inchiodato nel traffico dell’ora di punta, una situazione ideale per testare l’effettivo impatto di questo nuovo concetto di mobilità.

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