Hotel di South Beach risarcisce 17 lavapiatti con 2.5 milioni di dollari

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Una battaglia legale durata 4 anni, iniziata da 17 lavoratori di origine haitiana, ha portato come esito ad un risarcimento di 2.5 milioni di dollari. Gli interessati erano stati licenziati in blocco nel 2014 dopo aver riferito al dipartimento delle risorse umane dell’hotel in questione di essere discriminati e spesso chiamati “schiavi” dagli chef superiori che inoltre assegnavano a loro i lavori più duri rispetto ad altri dipendenti. Un’altra lamentela riportata dai 17 era stata la proibizione di parlare tra di loro in lingua creole mentre i lavoratori di origine ispanica potevano usare lo spagnolo. Dopo il licenziamento dai tre ristoranti in cui lavoravano, The Bazaar by Jose Andreas, Katsuya e l’ Hyde Beach, i così definiti lavoratori “dark-skinned” erano stati rimpiazzati da “light-skinned” ispanici.

La società cui fa capo l’hotel, SBE entertainment Group, pur negando le accuse portate avanti durante il processo, ha deciso di porre fine alla controversia col risarcimento milionario e, in aggiunta, di provvedere ad una formazione più adeguata per lo staff e i managers del dipartimento delle risorse umane.

Il portavoce di SBE, Jim Greeley, ha ritenuto opportuno puntualizzare che la compagnia aveva deciso per questioni economiche  di affidare ad una società esterna la gestione di lavoratori quali i “lavapiatti”. Una conseguenza di tale transizione era stata la perdita di 30 posti di lavoro. Altri dipartimenti, sempre a detta di Jim Greely, avevano subito un riarrangiamento del personale, per esempio nei servizi di parcheggio e pulizie notturne.

Michael Farrell, direttore distrettuale della commissione “Equal Employment Opportunity” ha dichiarato che continueranno a proteggere i lavoratori dell’industria alberghiera, ed in particolare quelli della comunità haitiana di colore essendo una parte corposa della forza lavorativa del settore.

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