Anche l’Italia partecipa al progetto di ricerca europeo contro l’epidemia del virus provocata dal virus Zika.

30ff6a845e4e4fcbac766f5a870e92e9_4184b0b915b8495e946b9b68263f1004_headerSulla Zika l’Europa ha deciso di non stare a guardare. Il virus Zika rappresenta una minaccia per l’intero pianeta, finalmente è stato capito. Per questo è stata costituito  ZIKAlliance, il consorzio multidisciplinare internazionale che ha ricevuto dall’Unione Europea 12 milioni di Euro nell’ambito del programma Horizon 2020, per realizzare un progetto di ricerca contro l’epidemia provocata dal virus Zika. ZIKAlliance è finanziato nell’ambito del programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020, Grant Agreement no. 734548.

L’avvio alle attività del consorzio è stato dato con il primo meeting che si è tenuto dal 4 al 5 dicembre presso la Scuola di Medicina di  San Paolo di Brasile. Il progetto del consorzio ha messo a fuoco tre obiettivi:  studio dell’impatto del virus sulla gravidanza e sul nascituro, mappatura dei sistemi di sviluppo e dei canali di diffusione del virus, sviluppo di una  piattaforma di ricerca per azioni di pronto intervento per il contenimento di eventuali epidemie. Obiettivi ambiziosi che vedranno il supporto di ZikaPlan e ZikAction, altre due iniziative della Commissione Europea. ZikAlliance è un consorzio multidisciplinare internazionale formato da 52 partner istituzionali di ben 18 paesi del mondo, tutti coinvolti in una collaborazione coordinata dal virologo Xavier de Lamballerie (Inserm, IRD, Università di Aix-Marseille).E il consorzio non poteveva fare a meno dell’eccellenza italiana, rappresentata in questo caso dall’Università di Siena, con il gruppo del professor Maurizio Botta. Ai ricercatori senesi del dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia tocca l’obiettivo più delicato, quello risolutivo: la produzione di farmaci capaci di inibire la proliferazione del virus. Insomma, a noi italiani il compito di trovare la cura per la malattia provocata dall’infezione. In questo compito, il professor Botta è coadiuvato da un team di tutto rispetto: la professoressa Elena Dreassi, esperta di analisi del farmaco, e un gruppo di giovani ricercatori, tra cui le dottoresse Annalaura Brai e Nastasja Palombi, esperte in sintesi chimica, la dottoressa Iuni Trist ed il dottor Giulio Poli, esperti in chimica computazionale, e il dottor Claudio Zamperini, esperto nell’analisi e nella veicolazione del farmaco. E’ proprio il caso di dirlo: dove arrivano gli italiani, sparisce la Zika!

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