Il bilancio si aggrava: 7 morti sull’isola Dominicana di Porto Rico e 2 a Guadalupa. E’ il terzo della stagione nel Mar dei Caraibi, anche se durante il suo passaggio è stato declassato da 5 a 4 nella scala metereologica di intensità, resta il più potente del 2017.

Dopo aver investito l’Isola di Guadalupa, per poi arrivare a Porto Rico, l’Uragano Maria lascia una scia di devastazione unica, sulle isole ci sono 3,5 milioni di persone di cui gran parte ha trovato riparo nei 500 rifugi dislocati nell’intero arcipelago dei Caraibi. Sulla gran parte delle Isole non c’è elettricità e le comunicazioni in alcuni territori si sono interrotte. Le autorità Portoricane affermano che ci sono danni ingenti sia ad abitazioni private che a edifici pubblici. Purtroppo il bilancio delle vittime, affermano, è ancora provvisorio.

I venti hanno soffiato a oltre 260 km/h facendo letteralmente volare anche il tetto della residenza ufficiale del primo ministro, la tempesta, che nonostante sia stata declassata a categoria 4 resta potenzialmente catastrofica è arrivato vicino Yabucoa, una zona sudest di Porto Rico, intorno alle 6.15 del mattino ora locale.

(PHOTO / Helene Valenzuela)

L’unità di crisi istituita dal Governo ha preventivamente distribuito razioni di sopravvivenza tra cui acqua, latte, cibo in scatola, batterie e torce elettriche. Secondo il consigliere del primo ministro dell’Isola Dominicana, Roosevelt Skerrit, i morti provocati dall’uragano Maria sono almeno sette. Il paese è senza elettricità e con pochissime comunicazioni: Anche le autorità e le forze di polizia hanno dovuto attendere il passaggio dell’Uragano. Ogni intervento all’esterno è stato proibito perché ritenuto letale. Le autorità avevano tuttavia già annunciato per tempo la chiusura di scuole, uffici governativi e invitato la popolazione a spostarsi dalle aeree all’interno della red zone (principalmente le coste). In confronto, ad agosto 2015, l’uragano Erika provocò una serie di inondazioni e frane. Il bilancio fu di 31 vittime e più di 370 case distrutte. Potrebbe tornare a categoria 5 dirigendosi verso Nord/ Nord est, a largo della Florida, scongiurando un secondo impatto al seguito dell’Uragano Irma. Dovrebbe passare, a meno di deviazioni per le correnti in pieno oceano, a largo della Costa Orientale tra sabato e domenica.

Autorità e giornalisti locali sconvolti, affermano di aver visto scoppi di finestre, inondazioni di interi quartieri, cessazione delle comunicazioni, incluso il crollo delle linee telefoniche di Wkaq. Il radar locale ha interrotto il funzionamento, mentre El Nuevo Dia ha riportato che una parte di una stazione di polizia è crollata. Gli aeroporti allagati, il fiume Plata, minaccia di esondare nei paesi lungo il suo tragitto. Nelle ultime 12h più di 700 rifugiati ospitati all’arena sportiva di Roberto Clemente Coliseum hanno dovuto evacuare al piano inferiore a causa della perdita del tetto, il servizio meteo nazionale, via radio locale, ha iniziato a avvertire i residenti in strutture deboli, con coperture leggere e non ancorati da fondamenta, di coprirsi all’interno di vasche da bagno, con materassi sopra la testa.

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