Magic Leap è una start up con sede a Plantation, nella contea di Broward che ha raccolto oltre due miliardi di dollari di investimenti per creare sofisticati software 3D, e adesso ha finalmente lanciato sul mercato il kit Magic Leap One Creator Edition.

Lo scorso mercoledì la compagnia ha annunciato il lancio del suo kit super-avveniristico, un sistema grafico tridimensionale che integra la realtà con il mondo virtuale, in pratica realtà virtuale aumentata, ma ad un costo non ancora accessibile al consumatore medio.

Specifici sin da subito che si tratta di un kit per sviluppatori, non per utenti, e che il costo non è propriamente commerciale: 2.295$, inolte è disponibile solo in un sei città, tra cui ovviamente Miami, dove ha sede la società.

Il set si propone di fornire a sviluppatori e designer 3D uno strumento ideale per la creazione di mondi virtuali da sovrapporre alla realtà fisica, secondo la tecnologia del chip fotonico a campo luminoso.

CHIP FOTONICO A CAMPO LUMINOSO?

Sì. Chip fotonico a campo luminoso. È la tecnologia con cui Magic Leap progetta di rivoluzionare il mondo dei visori tridimensionali grazie a capacità sensibilmente superiori rispetto agli strumenti oggi disponibili in commercio. In concreto Magic Leap non ha divulgato molte informazioni, ma ciò che è chiaro è che Magic Leap punta a  generare degli oggetti virtuali nel campo visivo dell’utilizzatore con un livello di realismo sorprendente, con una comunicazione continua tra l’occhio dell’utente e la GPU, praticamente una versione iper-evoluta dei vecchi Google Glasses, in cui realtà e virtuale si fondo e si complementano, aprendo la strada infinite possibilità di utilizzo e sviluppo.

Chi ha provato la VR, acronimo per Realtà Virtuale, sa che una volta acceso il dispositivo la realtà che ci circonda viene accantonata e il percepibile diventa esclusiva di ciò che viene riprodotto dallo strumento attraverso le Lenti di Fresnel; con Magic Leap One è possibile interagire con la realtà fisica, aumentandola e interagendo con essa, sovrapponendole reale e virtuale per creare una mixed reality; pensate agli sviluppi nel campo della pubblicità, o dell’intrattenimento, dello sport come dell’Istruzione. Immaginate di andare a vedere una partita di basket dal vivo, in cui reale e virtuale si mescolano per dar vita a uno spettacolo unico e impensabile, o di assistere a una lezione in cui scritte e disegni sulla lavagna si muovono e danno vita ad azioni e reazioni audiovisive.

I sensori di Magic Leap One operano sulla base della tecnologia SLAM, che permette una mappatura intelligente di ambienti ancora sconosciuti allo strumento. Avete creato una ciurma di pirati che sta andando all’abbordaggio del vostro comodino? Potrebbero interagire virtualmente con il letto o l’armadio per conquistare l’abat jour, o cadere dai bordi del comò. Oggetti virtuali che obbediscono alle leggi reali.

Ma un video vale più di mille parole. Metti un giorno di noia in ufficio:

Adesso però freniamo con la fantasia, perché c’è ancora molta strada da fare, dato che siamo ancora alla fase di lancio e sviluppo, però possiamo parlare di ciò che sappiamo:
a differenza della tecnologia VR, la MR (come Magic Leap) ha il pregio del minore ingombro, essendo costituita da un paio di occhiali e da un processore delle dimensioni di un cellulare che può stare comodamente in un taschino.
Proprio questo è il punto di forza di Magic Leap: la maggior parte dell’hardware è posta fuori degli occhiali nell’unità esterna, consentendo una portabilità per lunghi periodi senza fastidi dovuti al peso (345grammi, meno del doppio di un paio di moderni occhiali 3D da Multisala).

L’unico vero limite del dispositivo, per ora, è che funziona solo al chiuso. L’alta complessità e variabilità dell’ambiente esterno è ancora troppo per i sensori e la potenza di calcolo del processore, per cui funzionerà solo in spazi delimitati come uno stadio, una sala congressi o un salotto.

“In caso di futuro, indossare gli appositi occhiali” ci viene da dire.

Va segnalata anche una piccola seccatura: se portate gli occhiali, come il sottoscritto, dovrete ordinare delle lenti graduate particolari, in quanto non è possibile indossarli assieme al Magic Leap.

C’è sempre la possibilità di ricorrere alle lenti a contatto, ma dipende dai gusti personali e dalle attitudini di ciascuno.

Una piccola chicca: Lucasfilm sta già collaborando con Magic Leap per dare vita a una Star Wars Experience in MR. Siete fan della Galassia Lontana Lontana? Correte a vedervi il filmato!

Non so voi, ma ho sempre sognato di tirare un cazzotto in faccia a Darth Vader. Chissà che non sia la volta buona.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL MAGIC LEAP ONE

Citando da MagicLeapBlog.it
È equipaggiato con 6 telecamere, 4 microfoni, 2 altoparlanti, 2 cavi sulla parte posteriore, un’unita di calcolo per l’elaborazione in tempo reale degli oggetti visualizzati tramite il visore, l’eye tracking, il riconoscimento delle gesture e naturalmente due chip fotonici per la proiezione negli occhi dell’utilizzatore del campo luminoso digitale.

  • CPU/GPU: Nvidia Parker SOC
  • CPU: 2x Denver 2.0 64-bit, 4x ARM Cortex A57 64-bit (2x A57s e 1x Denver per le applicazioni)
  • GPU: Nvidia Pascal con 256 CUDA. API: OpenGL 4.5, Vulkan, OpenGL ES 3.1+AEP
  • RAM: 8GM (4GB per le applicazioni)
  • Memoria: 128GB (95GB per le applicazioni)
  • Audio input: voce (speech-to-text) e suoni ambientali
  • Audio output: 2 altoparlanti sugli occhiali, un attacco da 3.5mm per cuffiette (audio spaziale 3D)
  • Connettività: Bluetooth 4.2, Wi-Fi 802.11ac/b/g/n, USB-C
  • Peso: Kit completo 415 grammi, Occhiali 325 grammi
Un programma spaziale casalingo? Ora si può.

Si ringrazia MagicLeapBlog.it per le informazioni, i costanti aggiornamenti e la professionalità nel rispondere ai quesiti e a fugare i molti dubbi su quella che minaccia di essere una tecnologia veramente rivoluzionaria.

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