Dopo le partite con i Washington Wizard della scorsa settimana dove il doppio confronto si era chiuso con una vittoria per parte, ieri pomeriggio Miami ha perso in casa in modo fragoroso ma soprattutto inaccettabile. Non si capisce come una squadra possa alternare momenti di grande basket a momenti di black out totale! Dopo la prima parte di gara condotta in modo positivo e chiusa sotto di soli tre punti, inspiegabile la metamorfosi dei ragazzi che vengono spazzati via nel terzo quarto con un parziale di 32-13. Coach Spo non ha saputo dare spiegazioni e si è limitato a dire che in un modo o nell’altro questa squadra dovrà iniziare a giocare da Miami Heat, lasciando sott’intendere che se qualcuno dei suoi “big” non cambia atteggiamento, verrá messo in secondo piano. Una strigliata sottile, senza nomi e cognomi ma è chiaro il riferimento alle prestazioni altalenanti di tanti players: Dion Waiters ieri è riuscito nell’impresa di non fare nemmeno un punto, ha chiuso la sua prestazione con uno zero nella casella dei canestri fatti. Incredibile per un giocatore del suo livello. Lo stesso Whiteside, che a Washington ha trascinato la squadra alla vittoria, spesso durante le partite ha un atteggiamento distaccato, quasi irritante per chi lo guarda.

 Goran Dragic, che ci ha abituato a prestazioni maiuscole, va a corrente alternata e James Johnson sembra che nelle ultime partite abbia deciso di litigare con la palla! È chiaro ed evidente che serve una sterzata nell’approccio alle partite, nel modo di disporsi in campo che deve essere piú ordinato ma allo stesso tempo decisamente piú aggressivo. Manca il caro killer istinct, quella cattiveria agonistica che fa la differenza e ti fa prevalere sugli avversari. Mercoledí altra partita in casa, sulla carta proibitiva, visto che saranno ospiti all’American Airlines Arena i Boston Celtics che vengono da 15 vittorie consecutive e guidano la Eastern Conference in surplace.

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