Puntare le dita a forma di pistola al petto di un pubblico ufficiale in servizio o in borghese rappresenta una minaccia o ancora non è considerata una lesione della libertà personale?
Florida. Un giudice ha stabilito che una legge dello stato della Florida, utilizzata per incriminare e condannare un uomo accusato di minacciare un funzionario di polizia di Hialeah è perfettamente costituzionale. La pronuncia del giudice si è unito a altri due della corte di giustizia a Miami che hanno deciso che tale legge che censura le minacce a pubblici ufficiali non violerebbe la libertà di parola protetta dalla costituzione al primo emendamento.
Quando si effettua una vera minaccia tesa a ferire i destinatari a cui essa è rivolta, non costituiscono un insieme di libertà tutelate dal primo emendamento” – ha così dichiarato il Giudice della Contea di Miami-Dade Maria Ortiz in una sua ordinanza all’inizio di questo mese.
L’ordinanza arriva per il caso di Alex Romero, un ex-condannato con un “305” tatuato sulla sua palpebra destra, accusato di aver minacciato un poliziotto di Hialeah fuori servizio mentre andava a prendere la figlia al daycare. I procuratori nel capo di accusa hanno affermato che Romero, recatosi presso la zona del daycare, si sia avvicinato all’ufficiale di polizia e abbia puntato le dita della sua mano a forma di pistola verso la figlia esclamando:

Ufficiale Hernandez, ti ho preso adesso!

L’ufficiale Scarlett Hernandez, denunciando l’accaduto ha fornito numerose prove sull’intenzione di Romero di infliggere la minaccia per scaturire paura per la sua vita e quella dei suoi cari, in questo caso la figlia.

Le sentenze fino ad ora emesse, sono un duro contraccolpo allo sforzo da parte dell’Ufficio del Difensore Pubblico di Miami-Dade per contrastare tale legge della Florida del 2016 che di fatto ha reso come reali e lesive della libertà personale le minacce di morte o di grande danno fisico che quotidianamente Poliziotti, Giudici e Vigili del Fuoco ricevono, rappresentando dunque di fatto un crimine di per sé. Non è chiaro se l’Ufficio del difensore pubblico appellerà queste sentenze. Tuttavia la replica dei rappresentati legali dell’Ufficio del Pubblico Difensore non tarda ad arrivare:

La legge della Florida del 2016 sulle minacce è troppo ampia e infrange la libertà di espressione protetta dalla costituzione, l’ultima di una lunga storia di complicate lotte legali in tutta la contea su come interpretare da un lato i limiti della libertà di espressione sanciti dalla legge da ciò che costituisce una vera e propria minaccia”.

Paul Nurnez, assistente del Pubblico Difensore ha aggiunto poi: “Coloro che hanno ricevuto una minaccia a parole, siano essi figli di pubblici ufficiali o ufficiali stessi delle forze dell’ordine, possono testimoniare, che nessuno di loro è stato mai stato ucciso o ferito da una minaccia subita da una pistola formata dalle dita di una mano“.

L’Ufficio infatti, vuole opporsi a tale sentenza per dichiarare la Legge incostituzionale. Infine afferma: “Non esiste alcuna minaccia vera e propria derivante da un tale gesto“.

All’inizio del mese di Agosto, le cause sulle minacce sono confluite in un unico procedimento, davanti ad una corte formata da quattro giudici della contea di Miami-Dade il cui scopo è quello di ascoltare i pareri legali della pubblica accusa e dei difensori pubblici. Il Procuratore di Miami-Dade, Christine Zahralban, durante un intervista ha affermato che la giuria così composta, analizzando le prove caso per caso, avrà il compito di decidere se un funzionario di polizia o un altro funzionario governativo sia stato effettivamente minacciato da gesti come quelli sopra descritti. Sull’utilità o meno di impegnare la Corte su cause aventi ad oggetto egli afferma: “È una questione di buon senso, i Giurati sanno quale sia una minaccia“.

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