È nato a New York, vive in Florida ed è un convinto fan del presidente Trump l’uomo di 52 anni arrestato perché ritenuto responsabile dell’invio dei pacchi bomba che hanno diffuso il panico in tutti gli Stati Uniti nel corso della settimana. Nel giro di 48 ore l’Fbi ha arrestato quello è considerato il principale sospettato per gli episodi, incastrato da impronte e tracce di Dna lasciate sui pacchi: 56 anni, Cesar Sayoc, nato a New York, dove ha conservato vari legami, ma domiciliato ad Aventura, a qualche decina di chilometri da Miami. Negli ultimi documenti si definiva manager ma non è nota la sua attività attuale. Ora rischia sino a 48 anni di carcere per cinque reati federali, tra cui l’invio di sostanze esplosive e minacce ad ex presidenti (Obama e Clinton). Sayoc ha alle spalle almeno 8 arresti, non solo per furto, frode e droga ma anche per una minaccia bomba nel 2002 (un anno e mezzo con la condizionale). Una cinquantina di agenti lo ha arrestato in un parcheggio nel suo furgone bianco, dove viveva dopo che i genitori lo hanno cacciato da casa. Gli ordigni trovati nei pacchi sospetti, come confermato dalla Fbi, non erano finti ma contenevano materiale potenzialmente esplosivo. L’arresto di Sayoc è arrivato poco dopo la scoperta di altri due pacchi bomba, uno in Florida per il senatore democratico Cory Booker e l’altro a New York per l’ex capo della National Intelligence James Clapper, alla redazione di New York della Cnn, di cui è spesso ospite. Oltre a quelli subito scoperti, diretti da Barack Obama a Hillary Clinton, dall’ex capo della CIA John Brennan al premio Oscar Robert De Niro altri due pacchi sospetti sono stati intercettati in California dopo l’arresto: il primo per il miliardario Tom Steyer, donatore dei dem, noto per aver chiesto l’impeachent del presidente, il secondo per la senatrice democratica Kamala Harris. In tutto, al momento, sono 14.

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