A chiunque sarà capitato di fantasticare sulla propria vita e sul proprio futuro.

Come sarebbe stato se…” “Ma se non avessi cambiato lavoro…se invece l’avessi cambiato”, “Sarei potuto diventare un musicista di successo”, per esempio.

Ed è qui che il fantastico incontra il reale, quando quello che abbiamo sempre pensato come un sogno in realtà riesce, per un’inspiegabile connessione di eventi, a concretizzarsi. Sixto Diaz Rodriguez, conosciuto come Rodriguez è un cantautore americano originario di Detroit. Gran lavoratore della terra, circa 40 anni fa decide di provare a dar voce alla propria passione cominciando a scrivere le proprie canzoni presentandosi ai “Canta Tu” americani nel disperato tentativo di vedere riconosciuto il proprio talento. “Old Story”, verrebbe da pensare. Il lavoratore bravo ed onesto apparentemente senza un futuro sceglie di mettersi in gioco in un campo che purtroppo troppo spesso si rivela essere una bestia senza pietà. L’incredibile, in tutto questo, è che mentre in America Rodriguez non riesce a lasciare il segno, spingendolo a tornare alla realtà e al suo vecchio lavoro, un altro continente si stava preparando ad accogliere una star: L’Africa!

A sua insaputa infatti, i dischi raggiungono le vendite di quelli di Elvis Presley coronandolo come una delle figure più influenti in un continente in cui gridare alla libertà è ancora un lusso che non ci si permette di adottare. La sua figura, il modo in cui nelle sue canzoni si schiera dalla parte di chi non ha voce, la filosofia per cui affannarsi e combattere è uno degli atteggiamenti più inutili in cui l’essere umano possa cadere, ha fatto di Rodriguez uno dei maggiori esponenti in Africa. Nel 1990 i fan, decisi a trovare Rodriguez che ignaro di tutto stava conducendo la sua quotidianità a Detroit, avviano una campagna di ricerca attraverso i media tappezzando internet delle parole delle sue canzoni. E’ stato per caso che la figlia, navigando di blog in blog ha scoperto che mezzo mondo era alla ricerca del padre che tanto aveva fatto sognare con le sue canzoni. La storia prende così tanto piede da farci materiale per un documentario “Searching for Sugar Man”, vincitore, tra le altre cose, degli Academy Award nel 2012. Ed ora questa piccola grande leggenda, all’età di 77 anni sale ancora sul palco e riesce ancora ad intrattenere un pubblico caldo come quello di Miami. Dimenticandosi qualche parola di quando in quando, fa del suo spettacolo una delle esperienza interattive più intense a cui si possa avere l’onore di partecipare. Quello che possiamo consigliare è di guardare il documentario di questo grande uomo e a chiunque sia stato deluso o abbia un sogno nel cassetto ancora da realizzare ripetiamo le parole di Rodriguez: “Never Give Up”!

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