Partita strana domenica pomeriggio a Chicago, ma vinta dagli Heat che infilano la terza vittoria consecutiva e tornano sopra il coefficiente di 0,5 che non vedevano dall’inizio della stagione in corso.
Chi ha visto la partita ha sicuramente avuto la sensazione che nel primo quarto le due squadre avessero deciso di non farsi del male a vicenda o, peggio, che non fossero in grado di far del male all’avversario. Un primo quarto che ha visto i ragazzi mettere a segno 4 punti con due tiri realizzati su 19 tentati e 3 punti con Dragic fuori dall’arco per un parziale di 13-7 a favore dei Chicago Bulls: il quarto con il punteggio più basso nella storia della squadra. Il record negativo risaliva al 1999 quando in un quarto Miami era riuscita a realizzare solo 8 punti.
Ma gli “up and down”, a cui siamo stati abituati in questo inizio di stagione, non sono mancati nemmeno ieri tanto è vero che, dopo il record negativo assoluto di cui sopra, gli Heat hanno messo a segno ben 38 punti nel secondo quarto facendo segnare il record stagionale in riferimento ai punti segnati in una sola frazione di gioco.
Goran Dragic ha segnato 24 punti e Wayne Ellington 19. James Johnson ne ha aggiunti 15 e ha trascinato i compagni nel momento più delicato della partita, quando i Bulls a 5 minuti dalla fine si erano riportati sotto di uno.
La panchina di Miami ha prodotto 54 punti.
“Loro (la panchina) hanno ispirato tutta la squadra“, ha detto l’allenatore Erik Spoelstra. ”Stavamo cercando qualche tipo di energia sapendo che sarebbe stata una partita di 48 minuti e siamo stati bravi a dare continuità alle due vittorie precedenti.”
Miami ha iniziato a rallentare di nuovo nel terzo quarto, spingendo Spoelstra a lasciare il suo secondo e terzo capocannoniere, Dion Waiters (quattro punti) e Hassan Whiteside (11 punti, nove rimbalzi) in panchina.
Lettura scientifica della partita da parte del coach perché chi subentra regala lucidità e freschezza e porta Miami alla vittoria finale per 100-93.
Martedì sera Heat ancora in trasferta a casa dell’ex Lebron James.