A chiunque conosca un minimo Miami, anche solo da turista di passaggio, dev’essere apparso chiaro quanto complicato sia spostarsi per la città se si scelgono i mezzi pubblici invece di un taxi o del più conosciuto antagonista UBER. Il problema dei trasporti pubblici in una città in continua crescita è tangibile e in un futuro nemmeno troppo lontano sarà sempre più difficoltoso prescindere da questo. Soprattutto se consideriamo il peso economico che i trasporti privati, così come le auto a noleggio hanno sulla vita di tutti i giorni.

Non c’è quindi da stupirsi che la questione sia diventa di “Stato”. La Contea di Miami infatti, sensibile alla problematica dei trasporti pubblici, sta lavorando da tempo alla necessità di espandere la rete, elaborando progetti ferroviari che andrebbero a colmare le lacune di una città che al momento è fra le prime americane per “Stress Da Traffico”. Va da sé che come ogni progetto a lungo termine e su larga scala, anche questo richieda un investimento tutt’altro che leggero oltre ad un impatto ambientale che non può passare inosservato. L’iniziativa sembra avere l’appoggio del Presidente Donald Trump che ha giurato che la regolamentazione ambientale non fermerà la ricerca della Contea di Miami a proposito dei nuovi progetti ferroviari, assicurando al Commissario di Contea che “We’ll get them for you so fast your head will spin” (I permessi federali arriveranno tanto velocemente da far girare la testa).

Esteban Bovo

Esteban Bovo, il rappresentante repubblicano dei distretti interessati della Contea, sembra aver l’appoggio del Presidente. Nel corso di un evento tenutosi alla Casa Bianca a proposito del nuovo piano infrastrutturale di amministrazione, Donald Trump ha infatti promesso che “La burocrazia federale non fermerà i progetti di transito locali”. Ha aggiunto: “Stiamo per ottenere i permessi federali e ti daremo i permessi ambientali e di trasporto. Li avremo così velocemente da farti girare la testa, la domanda è se riuscirai ad ottenere i permessi locali, questo dipende da te”. Miami Dade è quindi sotto i riflettori anche alla Casa Bianca per quanto concerne il nuovo piano infrastrutturale, con un progetto che prevede la bellezza di 1.5 trilioni di dollari di fondi federali. La Contea di Miami ha bisogno del sostegno (e dei fondi) federali per poter mettere in atto e portare a termine quel progetto bloccato da tempo che vede l’espansione del Metrorail di 25 miglia. Se, come rappresentate della Contea di Miami alla Casa Bianca è stato convocato Bovo  e non il sindaco Gimenez un motivo c’è e non ci vuole un genio per annusare la tensione rispetto alla responsabilità decisionale su argomenti di così delicata portata.

Se Bovo spinge infatti per ottenere i fondi, il Sindaco sostiene che la Contea non si possa permettere né la spesa né i ritardi burocratici per i permessi che assicurerebbero l’espansione del  Metrorail nella periferia.

  Un portavoce di Gimenez ha dichiarato: “ Il Sindaco gradirebbe il sostengo federale per modernizzare l’infrastruttura”. Il problema resta lo stesso, il denaro e l’innegabile quesito morale se sia o meno corretto accingere ai fondi federali per un problema locale. Dalla parte del sindaco (ossia in opposizione al piano Bovo e alla disponibilità di Trump di, per così dire, accelerare i tempi) c’è anche Brett Hartl, direttore degli affari governativi per il Center for Biological Diversity che ha dichiarato: “C’è una differenza fra fare un lavoro bene e farlo veloce”. Di fatto, da una parte il Piano Bovo per un’espansione e una (chiamiamola così) risoluzione del problema dei pubblici trasporti veloce e che attinga dalle casse pubbliche. Piano supportato dal Presidente Donald Trump, sostenitore della “via più veloce” per risolvere la questione. Dall’altra, il sindaco Gimenez e Brett Hartl, che seppur non lavorino a braccetto notano delle falle dalle quali sarà difficile prescindere per la perfetta riuscita del piano d’espansione della rete di trasporto pubblico. Il Piano infrastrutturale di Trump prevede che il governo federale contribuisca al 20% circa del costo di un progetto di transito, mentre i governi locali hanno in genere puntato su Washington per pagare almeno il 50%. Trump ha sottolineato che usufruire dei fondi federali per attuare progetti locali significa evitare anni di dispute burocratiche totalmente inutili. Dove stia la verità e la conseguente scelta più “corretta” come al solito, lo lasciamo decidere a voi.

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