WASHINGTON – Ulteriore tentativo di stretta da parte dell’amministrazione Trump al flusso migratorio negli Stati Uniti. Sabato infatti è stato rivelato il piano per rendere più difficile agli immigrati l’ingresso o la loro permanenza nel paese se loro, o qualcuno della loro famiglia, dovesse utilizzare qualche beneficio pubblico.

La norma, proposta dal Department of Homeland Security, potrebbe infatti impedire il rinnovo del visto o l’applicazione per la green card. Inoltre agli immigrati potrebbe anche essere negato un cambiamento del loro status giuridico nel caso in cui si reputasse che in futuro potrebbero ricorrere a forme di sussidio pubblico, come abitazioni pubbliche o buoni alimentari.

Se questa nuova proposta di legge dovesse sopravvivere a tutte le modifiche che comunque sono previste, potrebbe segnare un cambiamento epocale che consentirebbe agli Stati Uniti di respingere molti più immigrati o di costringerli a rinunciare a quei sussidi che altrimenti avrebbero i requisiti per ricevere.

«Da tempo la leggere federale prevede che coloro che cercano di immigrare negli Stati Uniti devono dimostrare di potersi mantenere economicamente», ha dichiarato Kirstjen Nielsen, segretario del dipartimento di Sicurezza Nazionale, nel comunicato stampa che illustra la proposta. «Questa proposta, se approvata, andrà a implementare una legge approvata dal Congresso per promuovere l’autosufficienza degli immigrati e proteggere le risorse limitate, assicurando che non si vada a gravare ulteriormente sui contribuenti americani».

Per gli attivisti a favore dell’immigrazione invece questa nuova regola rischierebbe di creare danni al paese nel lungo periodo: «L’annuncio da parte dell’amministrazione Trump non è che un ostacolo amministrativo per ridurre in modo sostanziale l’immigrazione legale» ha dichiarato Todd Schulte, presidente del FWD.us, «Questa politica costerà a lungo termine agli Stati Uniti limitando i contributi degli immigranti che lavorano duramente e che potrebbero diventare residenti legali. I cambiamenti proposti creerebbero un criterio soggettivo e un processo eccessivamente burocratico per determinare se una persona può essere considerata un peso per le casse pubbliche. E’ un altro subdolo tentativo di forzare i tagli all’immigrazione legale ferendo le nostre comunità e il nostro paese».

Molto critica anche Marielena Hincapié, direttore esecutivo del National Immigration Law Center: «E’ il modo in cui dai un contributo alla tua comunità che dovrebbe contare più di tutto il resto. Questa regola invece fa l’opposto e dà la propria priorità ai soldi e al contenuto del portafogli delle famiglie, assicurandosi che solo i più ricchi possano permettersi di costruirsi un futuro negli Stati Uniti».

«Un attacco alle famiglie che lavorano, che dovranno realizzare il sogno americano altro, prima di trasferirsi qui», dice Melissa Boteach del Center for American Progress.

Questa nuova proposta è in studio ormai da mesi ed è stata fortemente voluta dal consigliere della Casa Bianca Stephen Miller. E’ arrivata all’attenzione della Casa Bianca a marzo per essere revisionata ma le preoccupazioni sulle potenziali cause legali hanno ritardato la stesura finale sottoponendo il progetto a numerose revisioni.

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