Inaugura a Miami la diciassettesima edizione di una delle mostre più importanti al Mondo, l’Art Basel presso il Miami Convention Center a Miami Beach.

La fiera dell’Arte Internazionale, inaugurata ieri giovedì 6 dicembre rappresenta il mondo dell’arte che conta. Quest’anno i numeri sono da record:  più di 268 espositori con gallerie dedicate, 35 paesi rappresentati da ogni parte del Globo. L’Art Basel è un’esposizione unica nel suo genere che riunisce i grandi pittori del secolo scorso con alcune nuove proposte interessanti. Quest’anno l’offerta si amplia con ventinove nuovi espositori, rendendo necessarie alcune opere di ampliamento del Convention Center stesso. Ormai con più di centoventi espositori americani, l’Art Basel è diventata il principale mercato di riferimento dell’America del Centro Nord per collezionisti, astatori, cultori ed esperti di Arte, nonché una delle maggiori espressioni di espositori Latini e dell’america Latina, diventando un polo attrattivo dal Messico all’Argentina.

Avere a portata di pochi passi l’intera storia dell’arte moderna e contemporanea non è da tutti. Le gallerie più famose al Mondo cercano uno spazio di visibilità qui a Miami per poter esporre le loro opere migliori. Curiosa è la parte della fiera, inaugurata quest’anno dedicata ai talenti emergenti. Sono state create apposite sezioni, che prendono nomi diversi a seconda del tema che espongono: “Positions” ad esempio è una sezione interamente dedicata ad espositori che espongono un singolo progetto di un nuovo talento. Sono 14 le gallerie di questa sezione tra cui otto partecipano esordienti.

Una seconda sezione prende il nome di Nova, dove invece il tema può essere esposto da tre artisti. Qui sono presenti 29 espositori che hanno deciso di contestualizzare e rendere unico lo spazio circostante: si passa dalla galleria londinese Josh Lilley che ha scelto per le opere di Derek Fordjour, di riprodurre un garage, per arrivare ad un ambiente più allegro contestualizzato per le opere giocose di Claudia Martinez Garay, scelto dalla galleria Grimm che è presente sia ad Amsterdam che a New York.
Ai microfoni della stampa il global director di Art Basel, Marc Spiegler ha cercato di dare un’interpretazione al fenomeno che ormai da diciassette anni si pone come polo attrattivo mondiale per tutta l’arte moderna. “Gli spazi espositivi sono studiati per consentire a più espositori possibili di entrare in contatto tra loro di creare un unico sistema con i fruitori dell’arte stessa, siano essi collezionisti o compratori, scambiando i ruoli, creando quelle condizioni che consentono di poter far crescere le gallerie d’arte in tutto il mondo, proprio grazie a quel “know how” che si intreccia tra espositori, organizzatori e collezionisti d’arte. scambiarsi idee, creare un unico sistema”

Una terza sezione, “Survey”, ha come tema gli artisti antecedenti al nuovo millennio, coloro che, osservandoli ci fanno tornare indietro nel tempo, avendo cristallizzato nella tela o nella loro opera quel determinato momento storico politico, come l’esperienza afroamericana e nera, in cui si possono osservare vari filoni culturali generati da un presente che ricorda un passato assai recente per alcuni di quei popoli. E’ una sezione in cui il dibattito attuale, vede luce nella galleria Tibor de Nagy che ha appositamente creato alcuni spazi a Larry Rivers, artista di New York, che ha dedicato la sua ricerca di forme e colori, nella contrapposizione tra nudità maschile e femminile.
Una quarta sezione ospita le gallerie più famose al mondo. Si passa da Gagosian che sta esponendo alcuni pezzi di Andy Warhol e di Lichtenstein ad una delle case d’arte più famose della Grande Mela, Kasmin, che espone artisti del calibro di Max Ernst, Constantin Brancusi, Frank Stell. la galleria Landau Fine Art ha portato con se alcuni pezzi di Leger, Mirò, Dubuffet e Giacometti; ancora negli spazi della Simon Lee Gallery possiamo trovare alcuni Michelangelo Pistoletto e un’opera di Luciano Fabro. Risalta agli occhi l’allestimento creato da Perrotin, un ingresso con tappeto a effetto orso di Paola Pivi. Perdendosi tra le mostre, abbiamo trovato una bella esposizione di opere di Keith Haring, organizzate dalla galleria Lévy Gorvy, così poco più avanti riusciamo a intravedere le opere di George Segal presso la galleria Templon ed ancora alla galleria Di Donna ci sono opere di Calder, Kandinsky, Magritte. Arrivati di fronte alle opere di Rothko (del modesto valore di 50 milioni di dollari) l’occhio si perde e si fonde con lo spazio circostante.

Non occorre aggiungere altro, venite a vedere per credere. Il Mondo dell’arte vi aspetta.

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