Due camerieri licenziati per aver minacciato un supporter di Trump

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Un uomo afferma di essere stato aggredito nel giorno della Festa della Mamma per via del suo cappello a favore del Presidente USA dallo staff di un ristorante, due dipendenti sono stati licenziati in seguito all’accaduto.

Eugenior Joseph ha 22 anni, ed era fuori a cena con la fidanzata e la madre, in un ristorante di Miami della catena Cheesecake Factory, quando è stato aggredito e minacciato da alcuni membri del personale per via del suo berretto. Non un copricapo qualunque, ma un cappello rosso con la scritta bianca MAKE AMERICA GREAT AGAIN, slogan della campagna elettorale del POTUS Trump.

Eugenior era fuori a cena con madre e fidanzata per celebrare la Festa della Mamma e, nel momento in cui si stava alzando per dirigersi verso i bagni, è stato avvicinato da una cameriera, mentre un altro gli si è piazzato alle spalle, entrambi agitando i pugni o battendoli sul palmo della mano, e attirando l’attenzione di colleghi e clienti indicando il “tipo con il cappello M.A.G.A.”, e lanciando insulti razzisti nei confronti del cliente.

Su questo punto le storie dei testimoni e della vittima prendono strade diverse, in quanto per Joseph e la sua ragazza in quel momento sono arrivati un’altra dozzina di camerieri a circondarli, mentre gli altri presenti parlano di un diverbio circoscritto ai due dipendenti ora licenziati e alla tavolata di Eugenior; uno dei testimoni aggiunge però che dalle cucine si era alzato un coro di BUUUUH! nei confronti del cliente repubblicano, mentre altri membri dello staff non hanno preso parte all’aggressione, ma si sono esibiti in un repertorio di battute e prese in giro ai danni di un supporter afroamericano di un Presidente non certo tollerante nei confronti delle persone di colore. Possiamo sorvolare sul cattivo gusto di sedere a tavola con un cappellino da baseball mentre si cena, ma l’accaduto è un chiaro sintomo delle tensioni politiche e sociali che stanno attraversando gli Stati Uniti in questi anni.

Joseph, afroamericano nativo della Florida, è rimasto shockato dall’aggressione del tutto inattesa e, nonostante le scuse della catena Cheesecake Factory e il pronto licenziamento dei due dipendenti coinvolti, ha dichiarato che non metterà mai più piede in uno dei loro locali, mentre sui social è già partita una campagna contro Cheesecake Factory, in cui si invitano follower e simpatizzanti a presentarsi nei ristoranti della catena indossando un cappellino M.A.G.A. in segno di solidarietà con Eugenior Joseph.

Come da tradizione dei social media, ovviamente, l’argomento è un po’ sfuggito di mano, e i due aggressori, dopo essere aumentati a una dozzina nei racconti delle vittime, si sono trasformati primain militanti-di-sinistra mimetizzati da camerieri, poi da attivisti liberal che avrebbero pedinato l’uomo dentro il locale, poi addirittura in un gruppo di femministe legate al movimento Women’s March Florida.

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