Trump: regole più dure per ottenere il visto H-1B per i lavoratori stranieri

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Washington. Il Presidente Trump propone attraverso il DHS (Dipartimento sicurezza Interna) la modifica delle regole che disciplinano il rilascio e l’estensione del visto H-1B, un particolare permesso di soggiorno concesso ai lavoratori stranieri specializzati in campo tecnologico.

Si tratta di un vero e proprio restringimento dei parametri che consentono il rilascio di tale documento. Si calcola che la misura potrebbe potenzialmente impedire a centinaia di migliaia di lavoratori stranieri di mantenere il visto di soggiorno lavorativo, rilasciato per gli operatori specializzati in campo tecnologico, metalmeccanico e dell’industria elettrotecnica, mentre le loro domande sulla green card sono sospese in attesa di autorizzazione. La proposta del Presidente Trump non è altro che l’attuazione del suo programma elettorale presentato durante la campagna Presidenziale nel 2016, al grido di “Buy American, Hire American”.

L’amministrazione centrale dunque sta elaborando alcune proposte di legge volte a restringere i casi di concessione ai lavoratori stranieri per rilanciare una sorta di competitività del mercato del lavoro interno.

Scendendo nel dettaglio, attualmente la legge consente all’amministrazione centrale di Washington di concedere o estendere il visto lavorativo di tipo H-1B a seconda che se ne richieda l’estensione per coloro che già ne sono in possesso per un massimo di due anni e per non più di due volte oppure il rilascio per la prima volta a coloro che soggiornano sul suolo americano e occupano un posto di lavoro nei campi della tecnologia, dell’industria metalmeccanica o elettrotecnica e sono in attesa di ottenere la Green Card. attualmente la legge consente ad esempio anche ai coniugi entrambi immigrati e in possesso almeno di un visto H-1B la possibilità di estenderlo o richiederne un’altro.

La proposta del DHS prevede invece di restringere i casi di concessione ed estensione rendendo più gravoso l’iter per il rilascio. Prendendo spunto dall’esempio precedente, ai coniugi lavoratori entrambi stranieri, già in possesso almeno di un visto lavorativo di tipo H-1B, con l’introduzione della nuova normativa non gli verrebbe più concesso un secondo visto, e per quanto riguarda le richieste ex novo si procederebbe in base ad una graduatoria per “merito”, cioè per coloro che sono in possesso di titoli di studio e qualifiche professionali riconosciuti all’estero, sopratutto negli U.S.A.

La portata di un tale provvedimento stride con l’andamento del mercato del lavoro a livello internazionale, che a seguito della globalizzazione vede ogni anno spostare centinaia di migliaia di immigrati altamente qualificati in cerca di un occasione lavorativa migliore, con tutte le conseguenze positive di spostamento da un paese all’altro del Know – how tecnologico, del flusso dei capitali accumulati dai lavoratori ecc. Alcuni economisti analizzano che nel medio lungo periodo, una riforma del genere rischia di far escludere il mercato Americano dalla competitività internazionale frutto proprio di quella migrazione di lavoratori altamente specializzati che apportano un miglioramento di conoscenza e di sviluppo della società e del circolo di capitali.

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